21 dicembre 2025 - Aggiornato alle 03:20
×

Il reportage

Viaggio al Maas di Catania, ortofrutta e pesce fresco ai privati: esperimento che piace ma con riserva

Dalle "censure" sui social fino alle nuove iniziative per cercare di rinvigorire le affluenze ai Mercato Agroalimentari Siciliani. Le parole dei vertici e degli operatori

Maria Elena Quaiotti

21 Dicembre 2025, 00:11

Viaggio al Maas di Catania, ortofrutta e pesce fresco ai privati: esperimento che piace ma con riserva

Al Maas (Mercati agroalimentari siciliani) la “censura” sembra correre sui social. In particolare su “Tik Tok”. Il motivo? La circolare datata 5 dicembre diramata dall'ente gestore che ha come oggetto “tutela del diritto di immagine, del decoro e della reputazione commerciale del Maas - divieto di pubblicazione sui social network”, «dovuta - ha spiegato a “La Sicilia” il presidente Emanuele Zappia - dopo un video offensivo e sessista pubblicato al mercato ittico, poi cancellato».

“Tik Tok” viene utilizzato soprattutto per denunciare il “vuoto pneumatico” nei mercati, ancor di più in questi giorni “ad una settimana dal Natale” e parliamo di città come Roma, Milano, Verona e Torino. Nei vari video si scorgono anche immagini del Maas ed è probabile se ne aggiungano altre relative a ieri, ovvero la prima delle giornate di apertura straordinaria a privati e famiglie del mercato all'ingrosso in Stradale Passo del Fico, quando non si è vista particolare adesione all'iniziativa. Nuovi appuntamenti sono già stati fissati per il 24, 27 e 31 dicembre negli orari tipici di vendita del Maas, dalle 4 alle 7 per l'ittico e dalle 5 alle 9 per l'ortofrutta. «Se dovesse attecchire - annuncia Zappia - vorremmo proporlo ogni sabato». Decisione in divenire, chiaramente.

Cosa dicono gli operatori, a tal proposito? «Aprire alle famiglie, con vendita a cassetta perché siamo un mercato all'ingrosso, a loro può consentire davvero di risparmiare - spiega Musumecu, di “Europa Fish” - Ad esempio il pesce spada lo vendiamo a 11 euro al chilo mentre fuori arriva ai 16 euro, così le orate che da noi costano a 8-9 euro al chilo mentre fuori arrivano a 12 euro. Il filetto di baccalà da noi viene venduto intorno a 19 euro al chilo. Negli ultimi tempi i prezzi sono aumentati per tutti, in particolare sul pescato a chilometro zero».

È nell'ortofrutta che si levano più voci dissonanti, «le aperture straordinarie per me sono inopportune, improprie e fuori luogo - è netto sulla questione Nunzio Scibilia, Agriservizi - Da parte dell'amministrazione del Maas far entrare i privati in una struttura in cui si vende all'ingrosso è offensivo nei riguardi dei venditori al dettaglio che qui acquistano. A noi non hanno chiesto niente e oggi (ieri per chi legge) il risultato si è visto». In merito ai lavori in galleria, «siamo contenti, una parvenza di pulizia e igiene c'è, ma va unita a un controllo più assiduo e al rispetto delle regole per tutti. Devo sottolineare che in questa struttura ancora così non è».

«Ogni intervento è positivo - ha detto Antonino Di Grazia, dell'omonimo box - magari nelle prossime aperture previste le affluenze saranno più alte; la nuova pavimentazione, invece, si sta completando». Indicazione preziosa, «quest'anno cavolfiori e carciofi avranno un costo accessibile a tutti».

È più scettico Giuseppe Fortunato, noto per le castagne e le patate con il suo “brand”: «L'apertura ai privati? Vedremo, le prove bisogna farle tutte». E conferma che «i prezzi saranno più bassi degli altri anni, perché la merce c'è, ma la produzione è comunque più alta della richiesta. L'apertura straordinaria non risolverà certamente la situazione».

«Aprire ai privati? È come fare una guerra fra poveri - ha aggiunto Sebastiano Di Bella, Leofrutta - vietare i social non è il caso, i prodotti vanno promossi con pubblicità serie. Ci vorrebbero invece più controlli su chi qui scarica, ma poi non passa da noi nei box e vende ad altri esterni».

Evenienza, quest'ultima, denunciata anche da Orazio La Spina, Or.Ma. Frutta: «È concorrenza sleale interna al mercato senza alcun controllo da parte dell'ente gestore, una piattaforma abusiva alternativa alla nostra. L'apertura straordinaria? Organizzata così, senza coinvolgerci, non avrà successo. Tik Tok? Vietandocelo ci privano forse dell'unica voce che viene ascoltata dalla gente».

Favorevole all'apertura ai privati è invece Enzo Rametta (sì, “quello delle angurie”): «Secondo me è positivo, anche per farci conoscere, ma proprio per questo è importante garantire sempre l'illuminazione di Stradale Passo del Fico. Oggi la vendita è lenta, ma anche perché oggi le persone cucinano meno e forse dobbiamo capire anche noi come adeguarci per attirarli. Il calo dei consumi è del 50% e non c'è più lo spreco alimentare; oggi si compra un quarto di anguria ad esempio».

Controcorrente anche la posizione sul “divieto social”: «Io sono d'accordo - se si fanno quando ci sono le persone - ma che siano costruttivi, per far capire cosa c'è qui e a che prezzi. Di sicuro non video distruttivi che creano allarme totale. La struttura va promossa, non danneggiata».