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Il paradiso fiscale che non ti aspetti: perché un piccolo Principato ha scalzato i “soliti noti” in Europa

Tra nuove regole e trasparenza globale, il baricentro dei vantaggi fiscali europei si è spostato sulle montagne: guida completa e ragionata per capire perché Andorra oggi è la scelta più interessante (e a quali condizioni)

Redazione La Sicilia

24 Dicembre 2025, 11:31

Andorra, il paradiso fiscale che non ti aspetti: perché il Principato ha scalzato i “soliti noti” in Europa

Un quaderno da ragioniere, una calcolatrice e un cappuccino tiepido, in un bar affacciato su vetrine di elettronica tax-free ad Andorra la Vella. Il consulente indica tre righe: “0% fino a 24.000 euro, 5% tra 24.001 e 40.000, 10% sopra i 40.000”. Non è l’ennesima leggenda metropolitana sui paradisi fiscali: è la tabella dell’IRPF andorrano, oggi tra i sistemi più lineari e competitivi d’Europa. E mentre i vecchi “santuari” della riservatezza – Svizzera, San Marino – hanno cambiato pelle sotto la spinta della trasparenza internazionale, il piccolo Principato incastonato tra Spagna e Francia è diventato un caso serio per imprenditori mobili e professionisti globali.

Oltre gli stereotipi: che cos’è davvero (oggi) un “paradiso fiscale” in Europa

Non significa più assenza totale di imposte, ma combinazione di tre elementi: aliquote basse e stabili, regole chiare e cooperazione internazionale (per evitare black list e contenziosi). Nel 2025, l’UE mantiene una lista di giurisdizioni non cooperative che non include nessun Paese europeo: la pressione si è spostata altrove, mentre in Europa contano conformità agli standard OCSE e scambi automatici di informazioni (CRS/AEOI).

I “nomi storici” come Svizzera e San Marino hanno aderito al CRS, effettuando lo scambio automatico di dati finanziari (per la Svizzera i primi scambi sono partiti nel 2018): la tradizionale segretezza bancaria è stata sostituita da cooperazione strutturale, pur restando regimi competitivi per specifiche platee.

Il dato chiave: l’IRPF andorrano in tre righe

  1. 0% fino a 24.000 euro.
  2. 5% equivalente tra 24.001 e 40.000 (via una bonificazione del 50% sul tipo generale del 10%, con tetto 800 euro).
  3. 10% oltre i 40.000.Per la “base d’estalvi” (interessi, dividendi, ecc.) i primi 3.000 euro annui sono esenti; poi vale il 10%. Queste regole sono fissate dal Governo di Andorra e applicate dall’Amministració tributària.

In pratica, un reddito da 70.000 euro paga circa 3.800 euro di IRPF; con 80.000 euro si resta tipicamente sotto i 5.000. È un’aliquota effettiva difficilmente replicabile nei grandi Paesi UE, a parità di condizioni.

Oltre all’IRPF: IVA, impresa e altri tasselli

L’IVA locale (IGI) ha aliquota generale al 4,5%, con ridotte (1%), speciali (2,5%) e incremento al 9,5% per servizi bancari/finanziari.

L’imposta sulle società ha aliquota generale al 10%; sono previste deduzioni e regimi agevolativi selettivi.

Non esistono imposta sul patrimonioimposta di successione in senso tradizionale; sui trasferimenti immobiliari operano prelievi specifici e, sulle plusvalenze immobiliari, un’imposta decrescente dal 15% (1° anno) a 0% (dal 12°).

Trasparenza sì, ma competitività vera: perché Andorra ha guadagnato terreno

Andorra partecipa allo scambio automatico di informazioni (CRS), così come la gran parte d’Europa: un requisito essenziale per non incorrere in liste UE e per avere un sistema “aperto” agli investitori. Nel 2025, l’UE conferma che la blacklist non coinvolge alcuna giurisdizione europea.

Il mix fiscale (IRPF max 10%, IGI 4,5%, impresa 10%) più costo amministrativo contenuto e certezza delle regole è ciò che attrae i contribuenti mobili che vogliono essere pienamente compliant.

“Miglior paradiso fiscale europeo”? Cosa dicono i ranking per high-net-worth e nomadi fiscali

Nel dibattito 2025 sui Paesi più favorevoli ai contribuenti mobili, diverse guide e analisi collocano Andorra ai vertici europei per combinazione di imposte basse, qualità istituzionale e trasparenza. Alcuni osservatori orientati agli expat e ai nomadi digitali nel 2025 la includono stabilmente tra le scelte top nel continente; allo stesso tempo, gli indici di Nomad Capitalist sull’attrattività di sistemi fiscali e passaporti confermano che, nel quadro post-CRS, il vantaggio competitivo si gioca su regole semplici e cooperative, più che sul “segreto”. In questo scenario, Andorra è frequentemente indicata come opzione leader in Europa per profili imprenditoriali mobili.

Come si diventa residenti: requisiti, costi, tempi

Residenza “passiva” (non lucrativa) e novità 2025

La residenza passiva – strada classica per HNWI e professionisti con reddito estero – richiede:

permanenza minima in Paese di norma 90 giorni l’anno (per la piena residenza fiscale vale la regola generale dei 183 giorni),

assicurazione sanitaria, alloggio, e – soprattutto – un investimento minimo in asset andorrani.

Nel 2025 il Governo e i partiti hanno discusso un incremento dell’investimento minimo da 600.000 a 800.000 euro; alcune proposte spingono fino a 1.000.000 e limitazioni sugli immobili per contenere pressioni sul mercato. Il dibattito parlamentare è stato acceso e ha riguardato anche contributi non rimborsabili a favore dello Stato. Per chi valuta il trasferimento, è essenziale verificare, al momento della domanda, la normativa in vigore (soglia, composizione dell’investimento, quote non rimborsabili, finestre transitorie).

Nuove imposte sull’investimento immobiliare estero in Andorra

Per mitigare la pressione abitativa, il Consell de Ministres ha approvato un imposto progressivo sul valore reale delle acquisizioni immobiliari da parte di investitori esteri: 3% sul primo alloggio, 5% tra 2 e 5 unità, 8% dal , 10% da 10 unità o per promozioni. Sono previste forti riduzioni (fino al 90%) se l’investimento alimenta locazioni a canone calmierato di lungo periodo. Il perimetro applicativo e le transitorie sono state oggetto di ricalibratura nel 2025.

Obblighi dichiarativi e scadenze

La stagione dichiarativa dell’IRPF è indicativamente tra 1 aprile e 30 settembre dell’anno successivo; per i soli redditi da lavoro e capitali mobiliari già ritenuti alla fonte, in taluni casi non è obbligatoria la dichiarazione. Le ritenute su lavoro e interessi sono gestite da datori e banche; il minimo esente sulla rendita da risparmio (3.000 euro) può essere applicato direttamente dall’istituto.

Confronto essenziale con i “vicini illustri”

Svizzera: meno segretezza, più ruling mirati

La Svizzera effettua lo scambio automatico di informazioni dal 2018; la base legale AEOI/CRS è in vigore dal 2017. La stagione del “silenzio bancario” per non residenti è nei fatti tramontata.

Resta competitivo il forfait/lump-sum taxation per persone fisiche facoltose senza attività lucrativa in Svizzera, ma è regime cantonale selettivo, politicamente sensibile e presente non ovunque; è rivolto a profili molto patrimonializzati e richiede negoziazioni e contributi minimi elevati.

San Marino: collaborazione piena, appeal di nicchia

San Marino è valutato “Compliant” nel quadro OCSE sulla trasparenza e scambia informazioni su richiesta e automaticamente nel perimetro europeo; l’appeal fiscale oggi è più “di prossimità” e settoriale che generalizzato.

Portogallo: addio NHR, benvenuto IFICI

Dal 2024 il Portogallo ha sostituito il celebre NHR con l’Incentivo fiscale alla Ricerca scientifica e Innovazione (IFICI): flat del 20% su redditi da lavoro/attività professionali “eleggibili” per 10 anni, con esenzione di molte componenti estere (escluse pensioni e taluni redditi da Paesi a fiscalità privilegiata). Per accedere: residenza fiscale dal 2024 in poi e assenza di residenza nei 5 anni precedenti, oltre a requisiti professionali settoriali. Nel 2025 sono state pubblicate regole e modulistica operative.

Italia: “Impatriati” più stretti

Dal 1° gennaio 2024 il regime Impatriati è stato ristretto: abbattimento del 50% (non più 70%), tetto a 600.000 euro, durata 5 anni, requisiti più selettivi (alta qualificazione/specializzazione, permanenza minima, ecc.).

Grecia: incentivi mirati

Per chi trasferisce la residenza e lavora in Grecia, vige un taglio del 50% sull’imponibile da lavoro per 7 anni (art. 5C TUIR greco e normative collegate).

Per i pensionati esteri, flat tax 7% sui redditi esteri fino a 15 anni. Sono regimi “di progetto”, non generalisti.

Doppie imposizioni: la rete di accordi di Andorra

Per evitare collisioni fiscali, contano i CDI (Conveni per evitar la doble imposició). Andorra ha costruito una rete con vari Paesi europei (tra cui Spagna, Francia, Portogallo, Lussemburgo, Liechtenstein, Malta, Cipro, San Marino, Ungheria, ecc.) ed è in ampliamento verso altri partner; nel 2025 il Consell General ha approvato il CDI con il Regno Unito. Prima del trasferimento, è opportuno verificare quali flussi (dividendi, interessi, royalties, lavoro autonomo) beneficiano di ritenute ridotte o esclusioni.