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Aperture domenicali dei negozi sì o no? Il dibattito è serratissimo

Di Redazione |

PALERMO E’ scontro sulle aperture la domenica e i festivi dei negozi a Palermo. Sulla pagina Facebook della Uiltucs, la leader regionale del sindacato, Marianna Flauto, ha lanciato un video spiegando la sua richiesta di stoppare il lavoro festivo e domenicale.

«Abbiamo dimostrato che il lavoro domenicale non ha incrementato i fatturati e nemmeno le assunzioni – afferma – gli unici a pagarne le spese sono i lavoratori e le loro famiglie. Lavorare 52 domeniche e tutti i festivi è una forma di schiavitù che non si può più tollerare».

Sull’argomento, sindacati e associazioni di categoria si troveranno il prossimo mercoledì al tavolo di concertazione convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano. Per l’apertura invece si è schierata la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, che la scorsa settimana ha scritto una lettera urgente al presidente Musumeci chiedendo “l’immediata apertura delle attività commerciali al dettaglio, anche la domenica e nei giorni festivi, sempre garantendo il rispetto delle doverose misure anti contagio. La richiesta – ha scritto – è supportata da migliaia di commercianti che sono con l’acqua alla gola dopo 75 giorni di chiusura forzata».

Ma la scelta di Confcommercio non è piaciuta a una parte di commercianti, anche iscritti, che sulla pagina Facebook dell’associazione hanno commentato negativamente la linea della presidente. «Non credo che riaprire nei festivi o domeniche possa aiutare il commercio a risollevarsi più di tanto, anzi si tratterebbe di spese extra da sostenere a fronte di incassi ridicoli. Mi sono confrontato con tanti colleghi negozianti del centro come me, e tutti concordano proprio su questo punto», scrive Mosé Armetta. E ancora: «Non sono d’accordo – scrive Alessandro D’Angelo – Da proprietario di un supermercato con nove dipendenti, dico che domeniche e festivi dovremmo rimanere sempre chiusi». Per Marco Inzerillo, imprenditore tessile e consigliere di Federmoda Palermo, «la regola per tutti dovrebbe essere la chiusura. Al massimo – spiega – un numero ridotto di aperture domenicali durante l’anno. E come me la pensano in tantissimi. L’apertura domenicale, soprattutto per le medie e piccole imprese non cambia l’andamento degli acquisti». Su Fb la presidente Di Dio ha risposto a chi era contrario alla scelta di aprire: «personalmente detesto le aperture domenicali, e sono per contingentarle nel futuro. Ma adesso siamo nel mezzo di una emergenza economica mai vista, ed è necessario, in questo momento, cogliere le opportunità di vendita per cercare di risollevarci». Intanto, dai consiglieri comunali palermitani Ottavio Zacco (presidente della sesta commissione) e Giulio Cusumano arriva l’apprezzamento «per il lavoro svolto dalla giunta a sostegno delle attività commerciali, tra l’altro in perfetta linea i provvedimenti dello sportello unico per le attività produttive (Suap), con le richieste che la commissione ha condiviso con le associazioni di categoria e i rappresentanti dei ristoratori. Ma – concludono i due consiglieri – serve un impegno maggiore soprattutto per il piano delle pedonalizzazioni che in questo momento di emergenza potrebbe realmente supportare i pubblici esercizi e altre categorie produttive. Avvieremo immediatamente una serie di audizioni in commissione con le circoscrizioni, affinchè si possano condividere al massimo provvedimenti così importanti per la città».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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