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Usaerospace, l’azienda che vuole Alitalia, punta a un hub in Sicilia

Di Redazione |

ROMA – «Sappiamo perfettamente il ruolo di piattaforma geopolitica dell’Italia e il nostro progetto strategico si basa su un fortissimo hub cargo in Malpensa e un fortissimo hub cargo in Sud Italia. L’ipotesi è in Sicilia, per prendere il traffico merci che viene dal sud del nostro Paese, abbiamo già un business plan operativo in ordine a questo». E’ un passaggio della parole di Carlo Goria di Usaerospace Partners, in audizione presso la Commissione Trasporti sulla manifestazione di interesse presentata per Alitalia.

«Vogliamo rivitalizzare Alitalia che deve tornare ad essere grande» ha detto invece la presidente di Usaerospace Partners, Michele Roosevelt Edwards (cognome acquisito dopo il terzo matrimonio), facoltosa americana, cattolica e repubblicana, sempre in un’audizione alla Camera sulla manifestazione di interesse presentata per Alitalia.

Roosevelt Edwards ha evidenziato che la sua società ha «più di 40 anni esperienza e migliaia dipendenti in tutti comparti settore aeroposaziali: una capacità molto ampia di fare la differenza come partner strategico per Alitalia». «Con una gestione corretta e le risorse che abbiamo destinato, pari a 1,5 mld dollari, guardiamo alla possibilità di trasformare la situazione della compagnia», ha detto ancora, sottolineando che “non c’è il pericolo di eliminare gli impieghi di molte persone qui in Italia».

E Goria ha confermato: «Noi non vediamo problemi di esuberi, magari aggiornamento delle persone, ma su questo non sono in grado di rispondere perchè non sono stato nella data room, ma certamente noi non parliamo di esuberi – ha spiegato -. Le risorse umane italiane risultano molto brave, come diceva anche il nostro presidente. Per gli amministrativi di Aliitalia, certamente oggi il numero è ridondante lo abbiamo sentito dire da tutti. Ma con un piano serio si possono ricollocare». 

Il progetto di piano di Usaerospace per Alitalia «si basa su 1,5 mld di finanziamenti già predisposti dal cda. A regime avrà 150 aerei nel trasporto passeggeri. E la nostra idea è che in ordine ai passeggeri l’hub deve essere unico, deve essere Fiumicino» ha aggiunto Carlo Goria

Sulle risorse umane, «sulla base delle informazioni che abbiamo, non avremmo problemi nei 5 anni di piano a dover assumere nuovi piloti e assistenti di volo», ha detto Goria, aggiungendo che «se nei primi 4 anni di piano centinaia di unità Fte andranno in pensione, le circa 450 persone del personale viaggiante di Air Italy siamo perfettamente in grado di riassorbirle completamente. Non c’è un problema di risorse umane».

«Il nostro progetto di piano sui 5 anni vede portare al sesto semestre utile Ebitda e Ebit positivi, per cui già negli ultimi due anni di piano la società potrà essere autofinanziata e poter crescere», ha aggiunto.

«La sede dell’azienda non può che essere quella che già è», ha aggiunto Goria, che sulle previsioni del Piano ha premesso: «Crediamo di essere perfettamente informati sulla situazione di Alitalia perché siamo sul mercato, ma non abbiamo notizie dirette perché la data room ad oggi non ci è stata autorizzata».

In base ai dati a disposizione, ha evidenziato Goria, «riteniamo che saremmo perfettamente in grado di arrivare a una flotta di 120 aerei nel trasporto passeggeri, che manterrà totalmente il traffico domestico e stabilizzerà il traffico di medio raggio. Per poi arrivare nei 5 anni di piano a 150 aeromobili. Il nostro progetto si basa su un forte incremento nei cinque anni di piano dell’intercontinentale e raddoppiare forse anche di più nei 5 anni il numero di passeggeri in un anno portandolo intorno ai 4 milioni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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