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Trivelle, Cingolani autorizza 11 pozzi (uno anche in Sicilia): è polemica

Di Redazione |

ROMA – Il  Ministero della Transizione ecologica ha rilasciato la Via (valutazione d’impatto ambientale) per ben 11 nuovi pozzi per idrocarburi, di cui uno anche esplorativo. Il tutto nel mare Adriatico (tra Veneto e Abruzzo), nel canale di Sicilia e, a terra, in Emilia Romagna in provincia di Modena.  Non si tratta di nuove concessioni ma del completamento dell’iter amministrativo di richiesta di esplorazione presentata in passato  in corso da tempo. Per quanto riguarda la Sicilia, ha ricevuto la Via il pozzo Lince 1, impianto dell’Eni nel tratto di mare davanti la costa tra Gela e Licata.

Le autorizzazioni concesse dal ministro Roberto Cingolani non hanno mancato di creare polemiche. Ad alzare la voce il M5s che sottolineando di essere «al governo per cambiare radicalmente la politica energetica del Paese puntando sull’efficienza e sulle fonti rinnovabili» dice a Cingolani che era meglio «attendere la definizione del Pitesai (il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee) attualmente in corso», perché «qualora le aree degli impianti in questione fossero ritenute non idonee dal Pitesai infatti, le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi non avranno l’autorizzazione definitiva».

«Il Ministro della Transizione Ecologica (sic!) Cingolani ingrana la marcia, però all’indietro, puntando sul passato, e cioè sulle fossili, approvando la Valutazione di Impatto Ambientale per ben 11 nuovi pozzi per idrocarburi, di cui uno anche esplorativo. Insomma, visti i primi atti ci verrebbe la voglia di battezzarlo noi, però come Ministero della Finzione Ecologica», scrive invece in un comunicato il Forum H2O, il forum dei movimenti per l’acqua. 

«Altro che transizione ecologica e decarbonizzazione. Con l’approvazione della Valutazione di Impatto Ambientale di ben 11 nuovi pozzi per idrocarburi, di cui uno anche esplorativo – dice dal canto suo il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli – , il Ministro Cingolani delinea una strada che sembra aver molto poco a che fare con il ruolo che ricopre. Tenendo conto del periodo storico, e degli impegni in tema di Green Deal Europeo, è inammissibile un passo indietro di questa portata da parte del Governo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA