Chiuse 28 “edicole pirata” che diffondevano i quotidiani digitali via Telegram
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ROMA - Un altro colpo ai pirati dell’editoria. Oscurati 28 siti registrati a Panama, negli Usa e in Russia, che si appoggiavano a server europei e d’Oltreoceano, per generare link da diffondere su almeno otto canali Telegram. A quegli indirizzi venivano messe a disposizione ogni giorno le edizioni digitali di decine di quotidiani italiani ed esteri. Era l’ennesima edicola degli hacker, che diffondevano giornali e riviste italiane, francesi, inglesi, tedesche e spagnole "triangolando" sul web i propri portali clandestini.
Dopo l’inchiesta di qualche settimana fa a Bari, nella quale per lo stesso motivo erano finiti nel mirino dei finanzieri e dei magistrati centinaia di canali Telegram, arrivano ora anche i risultati dell’operazione del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma.
Anche in questo caso i link consentivano la visualizzazione e il download illegale delle copie digitali delle principali testate nazionali ed internazionali. L’indagine, avviata ad inizio 2020 e coordinata dalla Procura di Roma, è cominciata con un attendo monitoraggio della rete proprio nel periodo del lockdown, quando questo fenomeno criminale ha avuto il suo boom.
Le attività investigative dei finanzieri proseguono sulla rete, anche in collaborazione con organismi istituzionali all’estero, per risalire all’identità degli 'edicolanti piratì, che rischiano da uno a quattro anni di carcere e multe fino a 15mila euro per aver diffuso abusivamente copie di opere tutelate dal diritto d’autore e da diritti connessi.