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SICILIANS

Restare, partire, tornare: tutte strade legittime, ma deve essere una libera scelta

Sento il dovere di trasformare il grande patrimonio dei siciliani all’estero in leva di sviluppo

Renato Schifani

31 Dicembre 2025, 12:32

Restare, partire, tornare: tutte strade legittime, ma deve essere una libera scelta

Ogni volta che incontro un siciliano fuori dall'Isola riconosco subito un tratto comune: la forza dell'identità. È uno sguardo che racconta sacrifici e ambizioni, radici profonde e orizzonti aperti. È la prova che la Sicilia non è soltanto un luogo geografico, ma un’appartenenza che accompagna ovunque, che forma il carattere, che diventa valore.

La nostra terra vive nelle persone che la rappresentano nel mondo. I nostri talenti sono spendibili in ogni dove. Alcuni vanno, alcuni tornano, alcuni restano. Tutti sono, siamo, Sicilians. Orgogliosamente con la S maiuscola.

Questo inserto nasce per raccontare una Sicilia che spesso non fa rumore, ma costruisce valore ogni giorno. Una Sicilia fatta di donne e uomini che si sono affermati in Italia e all’estero senza mai recidere il legame con la propria terra. Le loro storie parlano di competenza, impegno, visione. Sono eccellenze che rendono credibile e forte l’immagine della nostra Isola, ambasciatori autentici di una Sicilia moderna, capace di competere e innovare. A loro va il mio ringraziamento più sincero.

Ma l’orgoglio, da solo, non basta. Da presidente della Regione sento forte il dovere di trasformare questo patrimonio umano in una leva concreta di sviluppo. Per troppo tempo, per troppi giovani, partire non è stato una scelta, ma una necessità. Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce il nostro impegno politico: lavorare ogni giorno affinché restare diventi una possibilità reale e tornare una prospettiva credibile.

Il lavoro resta la nostra priorità assoluta. I dati sull’occupazione ci dicono che negli ultimi tre anni in Sicilia il lavoro è cresciuto di oltre il 10%. Non è ancora sufficiente a colmare un divario strutturale che affonda le sue radici nel tempo, e non lo nascondiamo. Ma è un segnale chiaro e incoraggiante: abbiamo invertito la tendenza. La Sicilia non è più immobile, ha cambiato passo e ha ricominciato a generare fiducia.

Per rendere questa inversione solida e duratura, nella legge di Stabilità regionale abbiamo scelto di investire con decisione sul lavoro, stanziando 220 milioni di euro. Abbiamo introdotto misure concrete e mirate: incentivi per le imprese che assumono, strumenti di decontribuzione per favorire nuova occupazione stabile e qualificata e un forte sostegno al lavoro a distanza e al south working, per trattenere e riportare in Sicilia competenze e professionalità, offrendo opportunità senza costringere a partire. Nel prossimo anno potremo inoltre contare su oltre due miliardi di euro aggiuntivi, frutto di politiche economiche serie e responsabili. Risorse che saranno destinate allo sviluppo, agli investimenti, al rafforzamento dei servizi e soprattutto alla creazione di nuova occupazione stabile e di qualità, per dare prospettive concrete ai giovani e sicurezza alle famiglie siciliane. Come presidente della Regione continuerò a lavorare con determinazione su questa strada. Perché la vera crescita passa dalla libertà di scelta dei nostri talenti.

Restare, partire, tornare: tutte strade legittime, se la Sicilia diventa davvero una terra capace di offrire opportunità, dignità e futuro ai suoi figli. Non ci stancheremo mai di lavorare per questo.