Elezioni Sicilia, ad Acireale il ballottaggio tra Barbagallo e Garozzo
Tra i due sfidanti una differenza di 8 punti percentuali. Nicotra e Fichera costretti a cedere il passo
Il duello finale per conquistare la poltrona di sindaco di Acireale sarà tra Roberto Barbagallo e Nino Garozzo, due volti noti che conoscono bene Palazzo di Città per aver già ricoperto il ruolo di capo dell’Amministrazione. A spuntare il risultato migliore al primo turno è stato Roberto Barbagallo, 47 anni, ingegnere, già sindaco dal 2014 al 2018. A lui, sostenuto da otto liste (Acireale Riparte, L’8 per Acireale, Acireale Vale!, Insieme per Acireale Vento di Cambiamento, Acireale 2030, Roberto Barbagallo Sindaco, Acireale E’ Viva, Lavoro Solidarietà e Progresso) sono andati (dato parziale) 9.268 voti pari al 34,3%.
Staccato di circa otto punti percentuali Nino Garozzo, 60 anni, avvocato, già vincitore di tre precedenti competizioni elettorali, sostenuto da sei liste (Prima l’Italia, Democrazia Cristiana, Sud chiama Nord Cateno De Luca per Acireale, Fratelli d’Italia, Curiamo Acireale, Garozzo Sindaco), che si è fermato a 7.211 preferenze, pari al 26,7%. Al terzo posto Nino Nicotra, che ha battagliato a lungo con Garozzo prima di cedere alla distanza, che ha ottenuto 5.746 preferenze pari al 21,3%; ultimo Francesco Fichera, giunto a quota 4.786 voti, il 17,7%.
Soddisfatto di questo primo risultato conseguito Roberto Barbagallo: «Un dato che conta - ha affermato- , perché è sicuramente importante aver chiuso al primo posto. Abbiamo raggiunto quasi il 35%, un bel risultato, soprattutto alla luce di quattro avversari candidati di spessore, due di questi già con esperienza di sindaco e uno di assessore. Il risultato ci premia, siamo contenti, adesso stiamo verificando i dati sulle liste e ci prepariamo serenamente al ballottaggio». A proposito delle polemiche che negli ultimi giorni hanno caratterizzato la campagna elettorale, legate all’opportunità di una sua candidatura a causa delle vicende giudiziarie che lo stanno interessando Barbagallo risponde: «Nervosismo che non è giunto certo da parte nostra. Abbiamo fatto sempre una campagna elettorale volta ai programmi per la città. Qualcuno in effetti si è innervosito, ma noi continueremo a parlare di programmi col sorriso sulle labbra. Parleremo con i cittadini, che ringrazio, e tra quindici giorni ci rivedremo».
Stanco ma soddisfatto e sereno per il risultato ottenuto anche Nino Garozzo: «È una sfida che abbiamo ingaggiato dal primo momento, quando abbiamo voluto mettere i puntini sulle “i” e dire che la nostra è una proposta totalmente alternativa, per smilitarizzare questa città, per dare un segnale anche forte che la politica deve dare: libertà di autodeterminazione, libertà di un consenso che sia quello che più viene sentito e appartiene alla cultura, alla storia o all’indole delle persone. Noi continueremo la campagna elettorale mettendo in chiaro come da una parte e dall’altra ci sia un confine netto, due proposte totalmente alternative, già nelle candidature e nel tipo di approccio alla politica: la politica delle mani nude, quella delle fortificazioni. Noi offriremo questo spazio a tutti i cittadini, perché non vogliamo essere l’amministrazione di una sola parte ma di tutti e quindi ci apriremo a tutta la città».
Sul nervosismo che ha caratterizzato la campagna elettorale chiosa: «Non certo per merito nostro ma per fatti altrui che andrebbero peraltro letti, al di la della “Severino” e di queste quisquilie giuridiche sulle quali ameremmo molto intrattenerci, ma non lo faremo. Qui c’è un dato politico, sono fatti che a prescindere se sono reato o meno rappresentano un vulnus per chi vuole proporre l’assunzione di un incarico così importante. Non guardiamo i reati, questo lo fa la magistratura; vediamo i fatti, noi siamo alternativi a questo modello di gestire la cosa pubblica e la politica».