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Enna, il semaforo che nessuno al Comune ha autorizzato

Di William Savoca |

Ha rischiato di diventare il caso del giorno ma per parecchie ore è anche stato tema di polemica l’impianto semaforico realizzato in via Libero Grassi a pochi metri dall’ingresso dell’ospedale “Umberto I”, ma soprattutto davanti alle due nuove attività commerciali che apriranno i battenti domani.

L’indice è stato puntato proprio sul semaforo pedonale a chiamata perché provocherà dei rallentamenti che rischiano di subire soprattutto i mezzi di soccorso. Ma andiamo con ordine anticipando pure la dura presa di posizione dell’assessore alla Viabilità Biagio Scillia che si è detto all’oscuro dell’autorizzazione del semaforo.

Il 14 gennaio arriva al Comune una richiesta di sopralluogo per richiedere la segnaletica e l’impianto semaforico. Due giorni dopo un agente della polizia municipale si reca sul posto, ma dopo il sopralluogo evidenzia che il semaforo può essere causa di rallentamenti continui nei passaggi dei mezzi di soccorso motivo per il quale propone la realizzazione di un sovrappasso con ascensore. Tale considerazione viene formalizzata dal comandante Blasco alle attività commerciali che hanno fatto la richiesta e, in attesa che ciò venga fatto, concede un’autorizzazione temporanea.

Ieri però montano le preoccupazioni dei cittadini a cui segue la presa di posizione di Scillia che dice «non conoscevo il provvedimento di autorizzazione perché il dirigente al ramo non si è confrontato con me». Seppur non obbligatorio Scillia ritiene opportuno un confronto «per evitare come in questo caso gli effetti di una scelta frettolosa», provvedimento da cui Scillia dice di prendere le distanze perché, spiega, «in quel luogo è impensabile che l’attraversamento pedonale possa essere la soluzione definitiva per la gestione della viabilità. Considerata l’affluenza che ci sarà, non sarebbe dovuto essere neppure la soluzione temporanea. Personalmente penso che la lungimiranza di chi amministra, sia esso un politico o un dirigente, debba essere quella di prevedere le conseguenze delle proprie azioni». Questo secondo l’assessore «avrebbe certamente indotto a non assecondare scelte temporanee che auspico non causino conseguenze irreversibili».

L’unica soluzione, ritiene Scillia, «vista la scelta urbanistica che si è consumata in quel luogo, è un sovrappasso pedonale con ascensore. Sono certo che le società interessate, che hanno a cuore i propri clienti, provvederanno in tempi rapidissimi e che il dirigente che ha voluto concedere temporaneamente questa autorizzazione vigilerà sui tempi e sulle modalità di realizzazione così come io farò con il dirigente».

Si dovrà insomma fare il sovrappasso per mettere in sicurezza i pedoni e chiudere così una vicenda che ha rischiato l’incidente istituzionale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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