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Londra promuove Kore primo ateneo in Sicilia per il contributo dato all’innovazione sociale

Di Tiziana Tavella |

Enna – Un po’ come “dea 3.0” l’università Kore lavora per la “fertilità” nel centro della Sicilia e raccoglie adesso un importante riconoscimento degli sforzi fatti per cambiare il destino di un’area troppo spesso considerata “a perdere”. La giovane università ennese, che compirà il prossimo 5 maggio 15 anni, è stata inserita nella classifica mondiale che ha decretato le migliori 426 università al mondo in termini di sostenibilità. “University impact rankings” è il nome della classifica stilata da “Times higher education”, settimanale londinese specializzato, (conosciuto con la sigla The), misura in che modo il lavoro delle Università abbia un impatto sulla comunità, valutando il contributo al trasferimento della conoscenza e dell’innovazione alla società. Il riconoscimento dell’impegno a “rifertilizzare” non solo il territorio ennese, ma l’area geograficamente più vicina, Caltanissetta, con espansione costante e significativa verso l’area sud est della regione, è adesso certificato anche livello mondiale con la classifica da cui poi è stata poi estrapolata quella nazionale dove Kore svetta ed è decima ed unica siciliana e non statale presente con un punteggio compreso tra 23.8 e 53.6.

Per il presidente dell’ateneo ennese Cataldo Salerno nella classifica sulla sostenibilità «veniamo trattati con obiettività perché si tratta di una classifica sviluppata lontano dall’Italia, tra Londra e Amsterdam, dal gruppo “Times higher education” insieme con Elsevier, il maggiore network editoriale mondiale di letteratura scientifica. Siamo felici di essere tra le prime 10 università italiane. In un certo senso lo abbiamo sempre saputo ma sono gli altri che lo devono riconoscere».

La classifica dà punteggi importanti per l’ateneo ennese su temi di particolare attualità come il rispetto dell’uguaglianza di genere e emancipazione femminile. Un dato su cui il rettore Giovanni Puglisi dice «siamo orgogliosi dell’apporto della Kore alla parità di genere, all’emancipazione femminile e alla cooperazione internazionale. Sono nostri must». Tra gli esempi la forte presenza nel corpo docente di donne, ma anche l’attenzione data alle madri: domani e martedì alla Kore si terranno le selezioni per i corsi Tfa e le donne con figli potranno usufruire durante la prova di uno spazio per l’allattamento. Riconoscimenti in termini di valutazione ampiamente positiva arrivano sia su quella è da sempre stata una delle mission fondanti dell’ateneo ennese, lo sviluppo della cooperazione internazionale, che da un implicito riconoscimento della ricerca scientifica portata avanti con una lunga serie di progetti nazionali e internazionali e sulle azioni intraprese per il contrasto al cambiamento climatico regolando le emissioni e sviluppando le energie sostenibili.

«Viene riconosciuto – dice Puglisi – il grande contributo della Kore allo sviluppo del territorio e all’innovazione, e il fatto che questo stia avvenendo prestando sempre attenzione alla sostenibilità». Kore ha anche l’età media dei docenti più bassa. Un valore aggiunto che fa da stimolo all’ateneo che produce risultati che per molti erano irrealizzabili.

E se Kore ha appena siglato un accordo triennale con il Consorzio Archimede di Siracusa proprio in considerazione della forte richiesta di iscrizioni che arriva dalla provincia, cresce anche la sua proiezione internazionale e per questo e in una logica anche di espansione fuori dai confini nazionali dallo scorso anno accademico è disponibile anche una guida in inglese destinata agli studenti europei ed extraeuropei che si iscrivono per corsi di laurea e dottorati di ricerca. Kore è stata anche la prima università ad avere istituito un corso di laurea in lingua e cultura cinese, ottenendo due anni fa l’apertura dell’istituto Confucio, unico in Sicilia e a sud di Napoli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA