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Morta dopo cesareo, assolte le due ginecologhe dell’ospedale Basilotta

Di Redazione |

NICOSIA (ENNA) – Erano state indagate per omicidio colposo e negligenza professionale per la morte di una partoriente, sottoposta a un cesareo d’urgenza, ma sono state assolte per non avere commesso il fatto due ginecologhe dell’ospedale Basilotta di Nicosia, in servizio il 4 agosto 2013 quando una partoriente era morta per una grave emorragia. Dopo quasi 7 anni dai fatti, il tribunale di Enna ha assolto dalle accuse di omicidio colposo e negligenza professionale le ginecologhe Rosaria Vena e Maria Di Costa, per la morte di Antonella Seminara, di Gangi (Pa), al suo primo parto. La donna sarebbe morta per una serie di infauste coincidenze.

Quando la partoriente si era sentita male, si era recata in ospedale. Monitorata, era emerso la mancanza di battito fetale. Era stato, dunque, deciso il cesareo, nel corso del quale era sopravvenuta l’emorragia. A carico delle ginecologhe era stata ipotizzata la responsabilità perché non praticarono la procedura dell’isterectomia, ma decisero, invece, di far trasferire la paziente in un reparto di rianimazione. Non era stato però trovato alcun posto disponibile a Enna, Caltanissetta, Catania e l’unico reparto di terapia intensiva che poteva ricoverarla era quello di Sciacca. La paziente era stata portata sull’ambulanza in attesa dell’elisoccorso, ma quello del 118 della centrale operativa di Caltanissetta aveva avuto un guasto e la donna era rimasta oltre un’ora sull’ambulanza in attesa dell’elisoccorso intervenuto da Palermo. La Seminara era morta durante il volo. I consulenti del tribunale hanno individuato tra le cause della morte le disfunzioni del servizio sanitario per la mancanza di posti e i ritardi nell’arrivo dell’eliambulanza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA