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Piazza Armerina, festa grande per i primi 112 anni di nonna Marietta

Di Franco Nicastro |

PIAZZA ARMERINA A mezzogiorno ha raccolto il fiato e ha spento la candelina. Gioia e applausi per Maria Oliva, da tutti chiamata Marietta, la nonna d’Italia che in casa della figlia Nunzia ha festeggiato i suoi primi 112 anni in una stanza piena di fiori e palloncini rossi a forma di cuore. Uno con la scritta «Sei speciale» gliel’ha portato quasi in ginocchio il pronipote Danny Catalano, il vero regista della festa, 92 anni di differenza. Ha preparato tutto con cura e in ogni particolare, compreso il poster alla parete che con le foto di famiglia tirate fuori dai cassetti racconta i momenti più intimi di una lunga vita.

Siamo a Piazza Armerina, nel cuore della Sicilia. Da qui sono passati greci, romani e normanni. E ogni civiltà ha lasciato le sue tracce. La più conosciuta è la villa tardo-romana del Casale con i mosaici che tra scene di caccia e di vita quotidiana raffigurano, con tanto anticipo sui moderni canoni del costume, una fanciulla in bikini. Ai normanni e a re Ruggero è intestato invece un palio che d’estate richiama storie e atmosfere medievali. Come medievale è il quartiere Monte coinvolto in un evento vissuto orgogliosamente da tutta la città come un altro momento da consegnare ai libri di storia. E proprio una delegazione del quartiere si è presentata in via Crescimanno, a pochi passi dalla cattedrale e da palazzo Trigona, signori dell’antica Plutia. Alla testa del gruppetto c’era Sonia, una dei 58 tra nipoti e pronipoti di nonna Marietta che ha avuto anche otto figli di cui cinque ancora in vita.

Ma il primo a bussare alla porta è stato il sindaco Nino Cammarata, di 76 anni più giovane, che si è presentato con una torta semplice ma con il marchio di fabbrica dello stemma comunale disegnato dal pasticciere più noto in città perché anche una festa così particolare potesse avere un tocco ufficiale. Subito dopo è arrivato il presidente del consiglio di quartiere, Filippo Rausa, anche lui con un mazzo di fiori che ha voluto «gialli come il sole».

Queste sono le poche visite ammesse dal cerimoniale di famiglia perché in tempi di covid è bene evitare assembramenti. Vero è che nonna Marietta ha sconfitto da bambina la terribile “spagnola» ma è anche vero che non è vaccinata perché viene considerata un soggetto molto fragile, anche se gli ultimi esami l’hanno trovata in buona salute e con i valori al loro posto. Nonna Marietta ha salutato tutti, ha risposto perfino al telefono con piccoli segnali compiaciuti. In pochi momenti gioiosi si è vista passare davanti cinque generazioni di parenti (l’ultimo «trisnipote» Bryan ha solo sei anni) ma soprattutto i lampi delle grandi tragedie del Novecento e i ricordi della rinascita democratica. Di ogni pagina di storia dell’ultimo secolo nonna Marietta è stata una testimone per niente distratta. Ora è sorpresa di tanta attenzione, lei che ha attraversato due secoli con la sobrietà di una donna molto semplice.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA