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Piazza Armerina, Il Triclinium è interdetto ai visitatori

Di Marta Furnari |

Piazza Armerina (Enna) –  Nel Sito Unesco della Villa romana del Casale è interdetta ai turisti la visita del Triclinium e dei suoi pavimenti mosaicati, in cui è rappresentata la scena della “Gigantomachia”, sulla questione interviene Francesco Galati presidente dell’associazione “Mira 1163” e già dirigente comunale del settore turistico e dei beni culturali. La situazione va avanti dal 2014 quando a denunciarla pubblicamente, con una interrogazione consiliare, fu la consigliera Laura Saffila, ma all’epoca era ancora possibile affacciarsi sulla suddetta sala e vedere il suo pavimento mosaicato mentre adesso la visuale dell’ambiente è stata totalmente inibita perché al suo ingresso sono stati collocati dei pannelli e affissa la comunicazione di lavori in corso. A rilevare la nuova condizione è stato anche Francesco Galati durante una recente visita.

Galati riferisce: “Ho potuto constatare che il Triclinium è interdetto anche per una “sbirciatina” all’interno della sala in quanto dei pannelli di color bianco appositamente allocati impediscono la visuale e un’insegna in italiano ed in inglese comunica che ci sono dei lavori in corso”.

Nel Triclinium ancora oggi il sistema di copertura è quello in plexiglass e ferro ideato negli anni ‘50 dall’arch. Minissi. La sala infatti a differenza delle altre della Villa romana del Casale non è stato oggetto dei lavori per la realizzazione delle nuove coperture in legno, durati 6 anni e costati circa 18 milioni di euro. Nel 2014 Laura Saffila segnalò che i mosaici versavano in pessime condizioni con tessere saltate e rigonfiamenti, inoltre non era più possibile vedere i mosaici dall’alto mediante le passerelle in ferro poiché le stesse erano ritenute poco sicure.

“Molto probabilmente -ipotizza Galati- la stanza del Triclinium non è oggetto di alcun “work in progress” ma chiuso anche alla visuale esterna per situazioni aggiuntive di aggravio oltre a quelle che già nel 2014 aveva evidenziato Laura Saffila. Certamente un Sito Unesco comporta responsabilità non indifferenti per coloro i quali istituzionalmente hanno l’obbligo di tutelarlo, preservarlo e conservarlo”. Il presidente di Mira 1163 ha segnalato la totale interdizione al sindaco, al consiglio comunale e al direttore del polo museale della Villa del Casale: «Oggi – conclude Galati – si tratta del solo Triclinium e la nostra preoccupazione e che progressivamente l’interdizione alla visita possa essere estesa anche agli altri ambienti. Coloro i quali hanno responsabilità e negligentemente non intervengono sappiano che stanno commettendo anche un reato penale e potrebbero rimettere in gioco il riconoscimento dell’Unesco se non vengono mantenuti gli standard di fruibilità, di tutela e di conservazione del bene».

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