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Inchiesta sul “buco” dell’Asp di Enna: perquisizioni e documenti sequestrati

Di Tiziana Tavella |

ENNA – Perquisizione e sequestro di documenti ed atti ieri mattina nelle sedi legali ed operative della «M&G Call Center Srl» su disposizione della procura di Enna nel corso delle indagini sul buco da 700 mila euro dalle casse dell’Asp.

Contestualmente, gli uomini della sezione reati contro il patrimonio della squadra mobile e del nucleo polizia tributaria della guardia di finanza hanno acquisito dalla direzione dell’Asp documentazione sul servizio Cup, call center e riscossione.

Notificate quattro informazioni di garanzia per l’ipotesi di reato di peculato ai danni dell’Asp. Atti dovuti, nell’ambito dell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Augusto Rio, per cristallizzare eventuali responsabilità a carico degli indagati sull’ipotetica percezione delle somme spettanti all’Azienda sanitaria. Adesso gli inquirenti dovranno esaminare la documentazione contrattuale e finanziaria acquisita e approfondire riscontri e accertamenti contabili, per accertare se ci sia o meno appropriazione ed eventuale destinazione di una parte di quanto pagato dagli utenti per i ticket sanitari previsti per le prestazioni erogate dall’Asp tramite Cup. La segnalazione del presunto ammanco, risale allo scorso dicembre, quando, il capo area del settore di riferimento, ha allertato la struttura amministrativa dell’Asp, che ha fatto partire una serie di segnalazioni a corte dei conti, collegio dei revisori e procura. Ritardi nei tempi per i versamenti nelle casse dell’Asp sarebbero stati notati qualche tempo prima della segnalazione dello scorso dicembre, ma poi il denaro sarebbe stato incassato. Un fatto questo, che sebbene possa anche non essere direttamente riconducibile alla scoperta dell’ammanco ipotizzato, è stato precauzionalmente evidenziato dall’Asp. Gli uffici dell’Azienda, inoltre si sono attivati per contenere il danno contabile e il Servizio provveditorato ed economato ha, tra l’altro, avocato a sé gli incassi giornalieri dei ticket con propri cassieri. Dopo una fase di disagi per l’utenza dovuta alla risoluzione del rapporto con la ditta, l’Asp ha prima internalizzato i servizi e ha da poco ottenuto dalla Regione l’autorizzazione per 4 mesi di affidamento temporaneo del servizio alla ditta Engineering e indizione della gara per esternalizzare il servizio per un periodo di sei mesi.

Dalla M&G è stata comunicata nei giorni scorsi piena disponibilità a collaborare alle indagini «per fornire ulteriori elementi, ad oggi non di dominio pubblico, che hanno contraddistinto l’esperienza lavorativa ennese di M&G e che certamente contribuiranno a sgombrare il campo da equivoci circa la correttezza della M&G che si è resa sin da subito disponibile a concordare con l’Asp un piano di rientro per le somme residue, la cui fattibilità attende formale verifica».

Dalla ditta è stato inoltre precisato che «si tratta né di appropriazione né di mancanza di controlli adeguati da parte degli organi competenti all’interno dell’Asp, dal momento che l’Asp era perfettamente a conoscenza dei ritardati versamenti e della motivazione, né avrebbe potuto essere diversamente, dato il sistema di controlli interno». La ditta aggiunge «in epoca antecedente alla decisione dell’Asp di interrompere il rapporto alla presenza di avvocati, l’azienda aveva avanzato una proposta che consentisse il proseguimento per completare la restituzione delle somme, delle quali una parte è coperta da fideiussione regolarmente contratta dalla M&G e un’altra è già stata recuperata dall’Asp trattenendo le somme che avrebbero dovuto versare per le fatture emesse».

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