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Incendi, non solo dolo ma anche l’incuria pubblica e privata

Di William Savoca |

Enna – L’ultimo mese la provincia di Enna ha visto andare in cenere centinaia di ettari di terreni, macchia mediterranea oltre a danni in alcune abitazioni. Gli incendi nell’ultima settimana si sono registrati particolarmente nel capoluogo tra contrada Mugavero e Monte Cantina e, per ultimo, nell’area vicino alla Riserva pergusina. In tutti i casi l’origine è stata di natura dolosa, ma siamo sicuri che non ci siano altre colpe? Sicuramente le condizioni in cui sono tenute alcune aree, sia pubbliche che private, non sono un aiuto affinchè si possano evitare gli incendi.

Alla vigilia della stagione estiva in una ordinanza sindacale venne diramato l’elenco delle regole da osservare per prevenire il rischio incendi. È stato reso obbligatori per tutti i proprietari o conduttori di fondi lungo le strade e le trazzere presenti nel territorio comunale ennesi di tenere le proprie terre sgombre da erbe e foglie secche o di altra materia combustibile fino a 20 metri dai cigli stradali. Gli ultimi incendi registrati in città hanno purtroppo evidenziato che non tutti i privati hanno curato e bonificato le proprietà. Un mancanza che in certi casi è stata anche registrata per le aree di proprietà pubblica. È il caso di contrada Mugavero, dove al contrario alcune abitazioni non sono state coinvolte proprio grazie all’intervento dei privati, ma è accaduto anche a Pergusa lo scorso fine settimana dove le fiamme hanno coinvolto sia aree private che pubbliche che se fossero state bonificate avrebbero limitato i danni e il propagarsi dell’incendio.

Come detto, però, l’ordinanza sindacale è stata diramata ma sarebbe opportuno che chi di dovere avvii i controlli per intervenire laddove non è stata ancora rispettata; qualora si dovesse generare un incendio, infatti, sono previste delle sanzioni che vanno da 51,64 euro a 258,22 euro per ogni ettaro o frazione di ettaro incendiato.

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