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Italiani rapiti in Libia, Alfano: «Non esclusa

Italiani rapiti in Libia, Alfano: «Non esclusa una richiesta di scambio con degli scafisti»

Secondo alcuni media sarebbero stati trasportati nel deserto

Di Redazione |

ROMA – Mentre a Carlentini e Piazza Armerina cresce l’angoscia – soprattutto per la mancanza di notizie – per la sorte dei due siciliani tra i quattro tecnici italiani rapiti in Libia si fa strada l’ipotesi che il rapimento possa avere a che fare con una richiesta di scambio con degli scafisti detenuti in Italia. «Non credo che possiamo escludere una pista, ma facciamo lavorare chi ha titolo a farlo e a farlo nel silenzio»: ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano a Skytg24. «Nessuno può dire se il rapimento possa essere attribuito» alla lotta agli scafisti. «È evidente che faremo di tutto per liberare» i quattro italiani ha aggiunto Alfano.  

Intanto, mentre la Farnesina – dove oggi sono stati ricevuti i familiari dei quattro nostri connazionali – continua la trattativa diplomatica per i quattro italiani, il quotidiano online libico “Akhbar Libia24”, citando fonti di Sabrata, città sulla costa nord-occidentale del Paese, ha scritto che «i 4 italiani rapiti sarebbero stati portati in una zona desertica dove è facile trovare nascondigli». Secondo le fonti, «i rapitori hanno fatto scendere gli italiani dalla loro macchina, e li hanno fatti salire in un’auto obbligandoli a lasciare i loro telefoni cellulari». Il sito aggiunge che «l’autista dell’auto degli italiani è stato legato e abbandonato nel deserto».  

Si tratta di notizie non confermate, diffuse dal sito libico che la Farnesina sta verificando. E nel frattempo l’attesa dei familiari di Filippo Calcagno a Piazza Armerina e di Salvatore Failla a Carlentina si fa snervante.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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