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Brexit: Labour evoca bocciatura eventuale accordo May-Ue

Di Redazione |

LONDRA – Il Partito Laburista britannico è pronto a votare in parlamento contro un accordo di divorzio dall’Ue sottoscritto dal governo conservatore di Theresa May con Bruxelles. Lo ha sottolineato oggi il ministro ombra per la Brexit del gabinetto di Jeremy Corbyn, Keir Starmer, di fronte alla conferenza annuale del Labour riunita a Liverpool. Starmer ha precisato che l’eventuale ok dei leader dei 27 a un’intesa di compromesso non basterà a garantire il sì dei laburisti a Westminster, a meno che questo ipotetico accordo non risponda alle “sei condizioni” fissate dal maggiore partito di opposizione del Regno per una Brexit “ragionevole”: fra cui il rispetto delle tutele dei lavoratori britannici al livello attuale e garanzie di “accesso ai mercati europei”. Sulla base dell’attuale piattaforma negoziale della May un ‘no’ del Labour è viceversa “sempre più probabile”, ha notato Starmer, prima di illustrare una mozione destinata a essere votata nel pomeriggio che prevede – in caso di bocciatura del governo Tory – anche l’opzione di una richiesta d’un referendum bis. 

 

Il ministro ombra laburista per la Brexit, Keir Starmer, fra gli applausi insistiti di buona parte dell’assise congressuale, ha affermato che la possibilità di un referendum bis sulla Brexit che “non escluda” anche “l’opzione di rimanere” nell’Ue deve restare sul tavolo in caso di bocciatura in parlamento di un eventuale “accordo vago” di divorzio fra il governo conservatore di Theresa May e Bruxelles. Starmer ha ribadito che la preferenza del Labour resta per lo svolgimento di elezioni politiche anticipate, in modo “da liberarci del governo Tory”. Ma ha insistito che in alternativa, se l’elezione non fosse convocata, il partito deve rivendicare il diritto di far campagna per un secondo “voto pubblico” sulla Brexit. Un voto che non potrà limitarsi, ha detto in dissenso anche con la parte più euroscettica del Labour, a una scelta sui termini del divorzio, “fra un cattivo accordo e un no deal”, ma dovrà poter rimettere in gioco “l’opzione Remain”. 

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