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Raggiunta intesa Ue su norme ‘antidumping’ autotrasportatori

Di Redazione |

BRUXELLES – Dopo una maratona negoziale notturna e due anni di discussioni, è stato raggiunto un accordo tra i ministri dei trasporti Ue sulle nuove norme che regolano il trasporto autostradale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro dei camionisti ed eliminare il ‘dumping’ tra i 28. L’intesa ha però visto la spaccatura con i Paesi dell’Est, accusati appunto di fare dumping e che hanno accusato a loro volta gli altri di protezionismo. Hanno quindi votato contro le nuove regole Polonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Croazia, Malta e Irlanda, e si sono espresse contro anche Belgio e Romania, la quale si è astenuta in vista della presidenza Ue che assumerà a gennaio. Il testo adottato, dopo le rassicurazioni su alcuni aspetti giuridici, è stato ritenuto accettabile anche dal ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli, che per l’Italia ha quindi dato il suo ok. “L’accordo dà regole più eque per autisti e aziende di trasporti, e una maggiore efficacia per le autorità nazionali di controllo”, ha detto il ministro Norbert Hofer della presidenza austriaca Ue.

 

Le nuove norme prevedono l’uso di tachigrafi ‘intelligenti’ per registrare i passaggi di frontiera e le attività di carico e scarico e per la cui introduzione entro fine 2024 potranno essere utilizzati fondi Ue. Sul cabotaggio, verranno consentite come oggi un massimo di 3 operazioni nell’arco di 7 giorni, ma per evitare che diventi sistematico è stato introdotto un periodo di ‘cooling off’, ossia di stop, di 5 giorni prima che possano essere effettuate nuove operazioni nello stesso Paese con lo stesso camion. I camionisti dovranno vedere il loro lavoro organizzato in modo tale da consentire loro di tornare a casa ogni 4 settimane, oppure ogni 3 se concordano con il datore di lavoro 2 riposi settimanali più brevi. Il riposo settimanale, inoltre, non potrà più avvenire in cabina ma i camionisti dovranno potere dormire in alloggi o alberghi.

 

Inoltre viene introdotto il principio “stessa paga per lo stesso lavoro nello stesso posto”, ossia si applicano le regole dei lavoratori distaccati, mentre queste non si applicano se c’è invece un legame diretto tra il Paese di lavoro e il Paese di stabilimento dell’impresa. Questo significa che operazioni di trasporto bilaterali sono esplicitamente escluse. Viene però consentita un’attività ulteriore di carico/scarico sia all’andata che al ritorno oppure zero all’andata e due al ritorno, senza ricadere nelle regole dei lavoratori distaccati, mentre per tutti gli altri tipi di operazioni incluso il cabotaggio, il distacco si applica sin dal primo giorno. Con questa posizione adottata dal Consiglio, si potranno così aprire i negoziati con il Parlamento e la Commissione Ue per arrivare al testo legislativo finale.

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