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Le porcellane della tavola dei Gattopardi in mostra a Palermo

Di Redazione |

 PALERMO – Baldacchini sospesi nel vuoto, a simulare tavole imbandite con piatti, bicchieri e posate che sono ai limiti tra l’artigianato e l’opera d’arte, raccolti intorno ai centro tavola, i modellini dei carri del Festino di Santa Rosalia, illuminati dall’alto da bellissime, piccole luminarie, realizzate da Fabrizio Lupo.

Come stare a tavola, lungo il Cassaro, durante un festino sognato più e più volte. A Palazzo Bonocore davanti alla sede del Municipio di Palermo, da sabato 30 giugno fino al 29 luglio, per una mostra curata dall’architetto Ulderico Lepreri, si possono ammirare le porcellane più preziose, dalle Meissen di Desdra, che nel 1710 inventano la porcellana, a quelle ungheresi di Herend, del 1820, tutte dipinte a mano, volute dalla regina Vittoria e a seguire dagli aristocratici siciliani. La tavola dei gattopardi è una tavola Herend, fiori e farfalle, con la leggerezza della seta, qui esposta all’ombra del carro magnificente, del 1857, di Giuseppe Pitrè. Lepreri ha restaurato a sue spese tutti i modellini dei carri del Festino, da quello di Kunellis a quello di Roberto De Simone, a quello della cascata delle rose di Marcello Chiarenza.

Poi, inaspettata, una piramide alta e trasparente, fatta di centinaia di bicchieri Lalique, una montagna di precaria bellezza che guarda al carro volante della Santa, realizzato dallo stesso Lepreri, in sfere di vetro illuminate a cromia variabile.Accanto alla storia che vede Palermo al centro di un circuito internazionale, i manufatti modernissimi di Alessi o di Rosenthal Versace.    COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA