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Giorgia e il suo cuore che batte a ritmo di pop anche ad Acireale

Di Leonardo Lodato |

Acireale (Catania) – Un corpo da scricciolo e una voce da gigante. Giorgia, ormai da tempo, non è più una sorpresa. E’ una delle più belle (e brave) realtà della nostra musica. Musica di qualità, ça va sans dire. I suoi fans siciliani hanno già scaldato i muscoli per essere presenti questa sera al Pal’Art di Acireale, mentre il 6 luglio, Giorgia sarà ancora protagonista al Teatro di Verdura di Palermo.

In questo momento di incertezza politica e sociale, quale ritiene che sia o debba essere il ruolo degli artisti e della musica in particolare?

«Credo che oltre ad esprimere a parole – risponde Giorgia – si debba dare un esempio concreto con le azioni, con la coerenza nel proprio lavoro di tolleranza, di onestà di sincerità. La musica in questo momento in cui sembra facile odiare e prendere le distanze, ha il grande potere di unire, di far cantare le persone insieme e quando le voci si uniscono si compie un piccolo importante passo verso la consapevolezza di essere tutti nello stesso giro d’anime».

Veniamo ai suoi concerti: tra poche ore ad Acireale e, poi, a Palermo, a luglio. Cosa dovranno aspettarsi i suoi fans siciliani o cosa vorrebbe dirgli, visto che, tra l’altro, la conoscono molto bene e da tanti anni, ormai, la accolgono con un calore riservato a pochi altri artisti?

«Sono molto fiera di questo legame che abbiamo e che il tempo ha consolidato. I concerti siciliani sono pieni di calore e di accoglienza ma il pubblico dimostra anche una grande capacità di ascolto. In questi concerti alterniamo canzoni mie alle cover, momenti dance a momenti intimi. In estate veramente ancora non so quali modifiche apporteremo allo show».

Venendo al concerto a cui assisteremo questa sera ad Acireale, i visual, molto curati, rimandano immagini della cantante e scenari naturali, in una dichiarazione d’emore per l’ambiente che non ha bisogno di essere accompagnata da sermoni. La prima parte dello show è incentrata sui pezzi del nuovo album “Pop Heart”. Ci sarà spazio per ascoltare anche “Le tasche piene di sassi” di Lorenzo Jovanotti, “Una storia importante” di Eros Ramazzotti, “Gli ostacoli del cuore” di Elisa e Ligabue, “Come neve” di Marco Mengoni e, per dare al tutto un tocco di internazionalità, una scatenata versione di “Sweet Dreams” degli Eurythmics. Tutto questo per ricordare che quando Giorgia si affida a interpreti di grande spessore, non ce n’è più per nessuno.

Siamo, insomma, in piena zona pop, ma improvvisamente lo stage si trasforma in una vera e propria discoteca anni ’80, mentre il batterista Mylous Johnson veste i panni di un dj con un medley di classici “disco”, su cui irrompe Giorgia per interpretare “I Feel Love” di Donna Summer. Poi, l’atmosfera diventa più intima, quasi cantautorale. Scorrono successi come “Un’amore da favola” e “Girasole”, e la cantante ricorda la collaborazione e l’amicizia con il grande e indimenticabile Pino Daniele, omaggiato anche nel finale con “Anima”. Si va verso la conclusione del viaggio nei 25 anni in musica di Giorgia e il ritmo si alza di nuovo con “Oro nero” e “Tu mi porti su”. A chiudere, il tributo a Whitney Houston con “I Will Always Love You”.

Il “Pop Heart Tour” è accompagnato da un cuore pulsante, il suo. Ma sul palco, divide la fatica con una band di tutto rispetto. Quanto è importante per un artista avere al proprio fianco musicisti in grado di esaltarne tutte le potenzialità senza mai oscurarne il ruolo, in questi caso, di front woman?

«Uno dei miei obiettivi è sempre quello di lavorare sull’armonia della band in modo che ognuno ascolti l’altro ma che ognuno abbia anche un margine di libertà per esprimersi, in certi momenti siamo una cosa sola e questo mi esalta, lavorare con musicisti eccezionali è sempre occasione di crescita e mai di perdita di attenzione e poi mi piace sentirmi nella band invece che sola lì davanti».

Il tour la tiene lontano da casa. Come è cambiato, se è cambiato, il suo approccio al lavoro da quando è diventata mamma?

«Devo ammettere che quando per diversi giorni non torno a casa, adesso mi pesa. In alcune occasioni mio figlio mi accompagna ma poi, giustamente, e col suo grande senso di responsabilità, vuole tornare a scuola e quindi alterniamo i compiti in tour ai distacchi e questi ultimi diventano impegnativi emotivamente. Per ora resistiamo, poi vedremo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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