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Le Prampoliniane: ciclo di incontri in libreria per un “servizio” di cultura

Di Carmen Greco |

Catania – “Cose controvento” e soprattutto “contro” l’idea che chi lavora con la cultura non svolga una professione “vera”. E’ l’idea che sta alla base delle Prampoliniane, il ciclo di incontri ideati da Enrico Iachello, docente e storico dell’Università di Catania, in collaborazione con le sorelle Angelica e Maria Carmela Sciacca, proprietarie della libreria Vicolo Stretto e della Legatoria Prampolini.

“In questo momento – dice Maria Carmela Sciacca – le librerie stanno attraversando un momento di difficoltà, il lavoro degli umanisti è molto bistrattato, chi fa cultura, che sia libraio, bibliotecario, giornalista e così via, spesso e volentieri non ha dall’altra parte uno sguardo lavorativo. Mi spiego meglio. Quando un’insegnante mi chiede di portare un autore a scuola e io chiedo l’acquisto delle copie mi viene risposto “Ah no, non possiamo”, perché quasi non si considera l’idea che fare la libraia sia un lavoro vero e proprio e, invece, è come se noi stessimo qui a far niente. Di qui è nata l’idea di mettere su una programmazione definitiva, cioè un calendario da febbraio a luglio, di performance di diverso genere, per far vedere che una libreria non è solo un luogo di presentazioni di libri, ma un luogo in cui si fa un “servizio” di cultura. Vogliamo creare uno spazio – la Prampolini – in cui succedano cose diverse, cose che si vanno a vedere e si pagano, come si farebbe in qualsiasi altro luogo di “spettacolo”. La cultura che vuol farsi pagare deve pensarsi ancor più come servizio che come mera esibizione dei suoi protagonisti, ma poiché non possiamo far pagare un biglietto abbiamo pensato alla formula del contributo libero, chi viene potrà lasciare quello che vuole e questi soldi potranno diventare una retribuzione, sia per la libreria, ma anche per chi fa le performance.

Il primo appuntamento sarà il 28 febbraio e riguarda “Il sesso degli angeli. Religione e sessualità”, una performance con Franchina, travestito che da oltre trent’anni lavora a San Berillo e oggi anima pulsante del suo quartiere. Per raccontare la corporeità, partirà da un quadro rinascimentale di Tiziano che rappresenta due donne, una abbigliata come una nobile, l’altra nuda. Poi si andrà “al galoppo culturale – così lo definisce Maria Carmela Sciacca – con due appuntamenti al mese, lungo una linea di incontri che riunirà alla Prampolini 9 artisti di vario genere. Per esempio, Marina Arena, regista che vive a Milano ma ha scelto San Berillo come set per i suoi lavori, oppure Carmen Sanfilippo attrice di teatro italo-tedesca che si è formata in Germania e, adesso, si è inventata un personaggio del quartiere di San Cristoforo “tutte voci di persone che fanno parte del mondo culturale, cinematografico, teatrale poetico – dice la libraia – che hanno una voce controvento, innovativa su un territorio, quello, catanese, che tutti noi viviamo ogni giorno”.

Per partecipare, a Le Prampoliniane bisogna prenotarsi con una mail a: stampalibreriavicolostretto.it oppure si può telefonare alla legatoria Prampolini di via Vittorio Emanuele 333 (095/3787222) per riservare il posto a sedere, ce ne sono solo 50. Dopo Franchina si proseguirà a marzo con la complessa poetica teatrale di Pirrotta; doppio appuntamento ad Aprile con la gestualità del sacro spiegata da Padre Piero Belluso e Arianna Rotondo e la poesia di Marilina Giaquinta accompagnata dalla musica di Gionata Colaprisca; anche a maggio doppio appuntamento con Gresi in Reitano, personaggio pittoresco nato dalla creatività dell’attrice Carmela Silvia Sanfilippo, e le visioni controcorrente di Maria Arena. La prima edizione de Le Prampoliniane si concluderà con una festa, il plenilunio dei poeti, a cura di Daniela Orlando, un modo – rigorosamente controvento – di legare uomini, parole e cose.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA