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Buskers, il circo è una magia che può far cambiare vita

Di Ombretta Grasso |

Il circo è una magia che può far cambiar vita. Anche per Monica Saso, 33 anni, della compagnia Joculares, la molla è stata la passione. Dopo il dottorato in Storia all’Università di Catania ha deciso da cinque anni di dedicarsi all’hula hoop e al circo di strada. «Ho iniziato con questa specialità, seguendo anche corsi all’estero e ho deciso di fare quello che mi piaceva davvero, di buttarmi in quello che desideravo». La compagnia è composta anche da Francesco Mirabile, 30 anni, «da sempre artista di strada» che ha frequentato la scuola di circo Flic di Torino, e da Serena Fede, 32 anni, che racconta: «Ho un passato da ginnasta e mi sono avvicinata a questo mondo per divertimento. Ora faccio danza acrobatica aerea, acrobazie sospese in aria attaccata a lunghe strisce di tessuti. Mi alleno tutti i giorni, non si smette mai di imparare e ci si può sbizzarrire con la creatività cercando tutte le figure che possano sorprendere il pubblico, farlo restare a bocca aperta mentre si ruota sospesi in aria».

«Donare emozioni e sorrisi alla gente è bellissimo», racconta Franse che con Valérie forma il duo del Circo riccio. Entrambi siracusani, con il naso rosso e gli occhi ingigantiti dal trucco, ha fatto del circo una scelta di vita. «Siamo acrobati, clown, equilibristi, giochiamo con le bolle – racconta – ci piace molto lavorare con i bambini. Facciamo tanto circo sociale per tutti quelli che non possono venire a divertirsi in piazza, per i ragazzi con difficoltà, nei quartieri disagiati, negli ospedali, ovunque ci sia qualcuno che abbia bisogno di un sorriso». Il loro circo è pieno di poesia, di incontri, di voglia di condividere con gli altri, Si presentano come Equilibristi squilibrati , «perché i numeri in genere si chiudono con un esercizio perfetto, noi preferiamo farlo in modo catastrofico perché ci piace molto la parte clownesca, vogliamo far ridere». La loro è una favola d’amore, un incontro che ha cambiato la vita. «Gestivo un pub storico a Siracusa – racconta Franse – e lì ho incontrato Valérie. Si allenava con il suo gruppo, che si è sciolto subito, e io ho provato per caso scoprendo di camminare sulla fune con facilità. La scintilla del circo è stato l’amore per lei. Abbiamo chiuso il locale per dedicarci a questa attività». L’amore fa miracoli, in pochi mesi hanno imparato diverse discipline e in tre anni sono cresciuti moltissimo, passando dalle piazze ai festival più importanti e quest’estate saranno anche a Budapest. «Hai la libertà di fare quello che vuoi, dove vuoi, con chi vuoi e di condividere emozioni con la gente. Mi sento un bambino e ho un rapporto di rispetto con i bambini, il primo giudice dei nostri spettacoli è mio figlio».

«È stato un cambio di vita radicale: dalle notti in un pub alla gioia di lavorare con i bambini, di poter di viaggiare, di fare tante esperienze, di entrare nel mondo – racconta Valérie che ha alle spalle anni di danza, corsi di teatro, workshop di giocoleria e acrobazie. «Cercavo sempre l’adrenalina – ricorda – Ho iniziato quasi per gioco, al Sincero Festival di Palazzolo Acreide ho scoperto che riuscivo con facilità a muovermi sul monociclo. Avevo 21 anni e ho capito subito che era la mia strada, era tutto semplice e bello da imparare». Tre anni intensi per questi equilibristi dell’amore che giocano in scena con acro-pazzie e squilibri di ogni genere. «È il lavoro più gratificante del mondo, il circo è un linguaggio universale, si può comunicare con tutti – conclude Valérie – e noi vogliamo trasmettere allegria, far distrarre dalle preoccupazioni, regalare gioia dove è più difficile trovare la forza di gioire. Non c’è niente di più bello, portiamo la felicità».

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