Giro di Sicilia, pedalate nell'Isola dei sogni: in corso la 1ª tappa, ecco i corridori ad Aci Trezza
L’attesa è finita. Catania abbraccia i protagonisti del Giro di Sicilia, che ritorna in auge a 42 anni dalla vittoria di Giuseppe Saronni. Si corre oggi la prima delle quattro tappe, che dal capoluogo etneo porteranno i ciclisti al traguardo finale di Milazzo dopo 165 chilometri. Lo spettacolo è quindi servito. Il raduno, il foglio firme (la prima sarà l’Amore e Vita di Ficara alle 11.30, l’ultima l’Uae di Polanc) e la partenza (alle 12.15) nello splendido scenario di piazza Duomo. Le scuole sono chiuse. Previsto lo straordinario afflusso di appassionati che paralizzò la città lo scorso anno per la partenza della quarta tappa del Giro d’Italia che da Catania si concluse a Caltagirone con la vittoria di Wellens.
IL PERCORSO. Il percorso del primo appuntamento è quasi sempre pianeggiante. Poche le insidie per un finale che sembrerebbe già scritto. Dopo aver percorso il litorale jonico etneo si salirà sino a Taormina sulle strade della Perla dello Jonio. L’unica asperità è prevista dopo 109 chilometri con la scalata di Colle San Rizzo (466 metri sul livello del mare). L’arrivo a Milazzo è posto sul Lungomare Giuseppe Garibaldi. Sorprese? Difficile che arrivi la fuga, c’è da attendersi la zampata dei velocisti. La seconda tappa, invece, parte da Capo D’Orlando e proietterà la carovana dopo 236 chilometri a Palermo. Venerdì l’attesa Caltanissetta-Ragusa con la salita di Serra San Burgio, a 20 chilometri dal traguardo. Il quarto appuntamento di 118 chilometri manderà in archivio la prima edizione proprio sull’Etna, diventato di recente teatro di raduni e allenamenti dei big del pedale (c’è in ritiro Alessandro De Marchi, già compagno di Damiano Caruso alla Bmc). Diciotto le formazioni iscritte, sette quelle italiane. La più attesa è senz’altro la Uae di Giuseppe Saronni e dell’avolese Paolo Tiralongo che schiera quel Jan Polanc che vinse al Rifugio Sapienza nel 2017. Ci sarebbe dovuto essere Fabio Aru, ma il campione sardo è stato operato ieri e tornerà a fine stagione.
VISCONTI. Giovanni Visconti (numero 111) è senz’altro il più atteso. Il campione palermitano, che corre da quest’anno con la Neri Sottoli, sarà travolto dall’affetto di tifosi e appassionati. “Visco”, che negli ultimi due anni ha corso con Vincenzo Nibali, sulle strade catanese vinse nel 2011 il terzo titolo italiano della sua carriera, quando trionfò in volata ad Acicatena. «Mi impressionò la folla di appassionati a Catania, non vedo l’ora di arrivare nella mia Palermo». Visconti spera di regalare ai propri tifosi una vittoria. «Sarebbe bello centrarla a Palermo davanti alla mia famiglia, agli amici e ai tifosi». Ma la tappa, che scatta da Capo d’Orlando, non dovrebbe riservare grandi insidie nonostante il percorso tortuoso nella parte centrale che vedrà i ciclisti scalare il Gpm di Geraci. Il ragusano Francesco Romano (numero 35) sarà al via con la Bardiani di Stefano Zanatta. Paolo Baccio è l’avolese del Team Colpack (numero 161), guidata dal diesse Gianluca Valoti.
FICARA. Quattro i siciliani. Per Pierpaolo Ficara, portacolori dell’Amore e Vita (correrà con il pettorale numero 11), potrebbe rappresentare un momento importante il Giro di Sicilia. Dopo tanta sfortuna il ciclista di Canicattini Bagni può dire la sua in un percorso che si addice alle sue caratteristiche. «E’ un bel percorso, la prima tappa sarà una tappa per velocisti, la seconda e la terza può riservare sorprese, riservata a scattisti o fughe da lontano. Sull’Etna sabato pomeriggio (si parte da Giardini) può succedere di tutto». Tre volte in ritiro sul Vulcano quest’anno. «La conosco bene la salita che porta al Rifugio Sapienza. L’emozione sale. Alla partenza vedrò mia moglie e mio figlio. Certo se ci fosse stata una tappa sulle strade siracusane sarebbe stato più bello, ma il ritorno del Giro di Sicilia è un grandissimo passo. La qualità è alta, c’è una squadra World Tour e diverse professional».
CONTADOR E BASSO. Tra i personaggi più attesi in Sicilia certa è la presenza di Alberto Contador, il campione spagnolo, ritiratosi dalle corse con la Vuelta 2017. Oggi dirige la Kometa Cycling con il varesino Ivan Basso, anche lui molto legato alla Sicilia per aver effettuato quando era in attività diversi stage in altura sull’Etna. Lo spagnolo “Il Pistolero”, al quale è stata dedicata la salita che porterà all’arrivo a Rifugio Sapienza (nel parco ciclistico dell’Etna presentato ieri), vinse proprio nel 2011 con una spettacolare azione il 15 maggio, festa dell’Autonomia, sulle rampe del Vulcano Una vittoria che gli fu tolta per il controverso caso del clenbuterolo, ma che rimane nella storia per bellezza ed esplosività.
ALLOCCHIO. Stefano Allocchio è il direttore della corsa. E’ stato un grande professionista, velocista di assoluto spessore internazionale che ricorda le prime vittorie proprio sulle strade della nostra isola. Proprio alla Settimana ciclistica internazionale ha legato il suo curriculum sportivo nei primi anni di attività. «Era il 1985 vinsi la prima tappa che arrivava a Palermo. E proprio 4 anni dopo sempre nella tappa inaugurale, con arrivo sempre nel capoluogo siciliano, bissai quella affermazione. La Sicilia mi ricorda anche la scomparsa del mio compagno di squadra Ravasio che abbiamo ricordato l’anno scorso con il passaggio da Sciacca. Quando torno provo emozioni speciali…»
IL VIDEO E' DI MARIA ELENA QUAIOTTI