Catania, ultimi ritocchi al solarium di Ognina ed è già pienone di bagnanti

CATANIA - La tribolata estate del Comune sembra finalmente prendere una direzione, e se da un lato è stato necessario rinunciare al solarium di piazza Europa - essendo mancate le proposte da parte di sponsor privati - da ieri è pero completamente a regime, compresi gli ultimi “ritocchi” chiesti dagli stessi bagnanti, il solarium di Ognina di fronte all’ex istituto Nautico, realizzato invece con i fondi della tassa di soggiorno, in linea con la sua funzione che è anche di promozione turistica di una delle migliori risorse della città, ovvero il suo mare.

Qui per la verità l’estate è già cominciata da un paio di settimane, prima in una porzione limitata della piattaforma, con ingresso dalla vicina piazzetta di Ognina, e nei giorni successivi per l’intera estensione della struttura, apprezzata per diversi dettagli, e tra questi il bar, molto curato e accogliente e possiamo dire sullo stesso standard di un buon lido balneare.

Diversi bagnanti e frequentatori della piattaforma, tuttavia, avevano avanzato alcune richieste, in particolare per rendere più agevole e sicura la discesa a mare, che il Comune ha voluto considerare, intervenendo a lavori già ultimati per queste ulteriori rifiniture. Una di queste ha riguardato l’aggiunta di due scalini al termine della prima scaletta sul lato est della piattaforma, dalla parte della piazzetta di Ognina. «Sono stati effettuati alcuni interventi anche sulla passerella riservata ai disabili - ha spiegato l’assessore Fabio Cantarella, che ieri ha effettuato un sopralluogo sul posto - ricordando sempre che come a San Giovanni li Cuti il disabile deve essere assistito per arrivare fino al mare. Stiamo registrando una grande affluenza di bagnanti, sulle 350 persone nelle giornate feriali, e punte fino a mille persone il sabato e la domenica».

Intanto alla Plaia restano fruibili due spiagge libere su tre, la prima e la terza, mentre alla seconda sono in corso gli ultimi interventi, dopo il furto del contatore dell’impianto idrico e di alcuni tubi, che ha compromesso le piante che erano state messe a dimora.