Alex Baudo e l'eredità di Pippo: «Lasciate che papà riposi in pace, basta chiacchiere e pettegolezzi»
Il figlio del presentatore, che vive da anni in Australia, è stato ospite di Verissimo
«Sull’eredità stiamo valutando tutto, ma io non c’entro con chiacchiere o pettegolezzi sul testamento e non voglio entrarci. Lasciate che papà riposi in pace. Non si può più leggere certe cose, sono disgustose. La gente commenta senza sapere, inventa». Così Alex Baudo, figlio di Pippo Baudo, ha voluto chiarire all’inizio e alla fine della sua intervista a Verissimo, condotta da Silvia Toffanin su Canale 5.
Durante la lunga conversazione, Alex, musicista e produttore residente in Australia, ha ripercorso le emozioni recenti e il complesso rapporto con il padre, conosciuto da bambino come “zio” e solo da adulto come genitore. «La notizia della sua morte mi è arrivata quando ero a Brisbane per il compleanno di mio figlio – racconta –, ero arrivato sabato sera e la domenica, accendendo il cellulare, ho saputo che papà non c’era più. Ho preso un aereo per Catania e poi sono andato a Militello per i funerali».
Alex ha raccontato anche delle critiche ricevute quel giorno. «Faceva molto caldo e non c’era acqua, avevo messo una gomma da masticare in bocca per sollievo, ma la gente ha pensato che non me ne importasse del funerale. Mi hanno anche detto che non avevo dimostrato dolore, ma ognuno ha il suo modo di esprimersi. Io avevo tanti ricordi e emozioni che ho tenuto per me, è stato un giudizio ingiusto».
Il figlio di Baudo ha spiegato che suo padre «non stava bene da qualche anno, era un po’ spento», ma la morte è stata uno shock improvviso. Si erano scritti via email qualche settimana prima con baci e abbracci.
Riguardo a Katia Ricciarelli, che aveva espresso critiche sulla divisione dell’eredità, Alex ha detto: «Siamo amici, ci siamo visti, è una donna ironica. Tra noi c’è un rapporto sincero e affettuoso, non c’è nessun problema». Anche con Tiziana, l’altra figlia di Baudo, il rapporto è descritto come normale e affettuoso. «La prima volta è stata un po’ strana, papà era teso, poi è stata una bella elettricità tra noi. Ora ci sentiamo sempre e ci vogliamo bene. Dobbiamo sostenerci per non cedere alla fragilità».
Alex ricorda il padre con grande affetto, ricordandone l’ironia, l’eleganza, la simpatia e la bontà. «Certo, ci sono state anche incomprensioni, ma capita con tutti i genitori. Me lo ricorderò sempre come una persona molto buona e comica, che sapeva alleggerire ogni situazione».
Ai funerali, ricorda, «l’emozione e l’affetto erano incredibili. Era nel cuore degli italiani e ci resterà per sempre, starà sempre con noi».