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Abusivismo edilizio, Crocetta: «Demolire o sanare con criterio»

Di Lillo Miceli |

Presidente, è strano che un argomento tanto spinoso sia rimasto ai margini della sua attenzione. Anche perché l’emendamento Fazio è stato firmato da sette deputati della maggioranza: 4 Udc e 3 Ncd. Dopo l’emergenza rifiuti, una eventuale legge salva-abusivi non sarebbe certo una bella propaganda per la Sicilia.«Da settimane sono impegnato a risolvere un’emergenza rifiuti che avrebbe potuto essere evitata, soltanto se ognuno avesse fatto il proprio dovere. Si tratta di una iniziativa parlamentare, non conosco gli atti della commissione Ambiente. Sentirò nelle prossime ore sia l’assessore Croce e sia gli interessati. Per principio, sono contrario ad un dibattito ideologico su un tema così scottante. Prima va verificata l’ammissibilità dell’emendamento, che è materia di esclusiva competenza del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Poi, vorrei capire cosa potrebbe accadere. Perché da un lato, è giusto salvaguardare l’ambiente, ma evitando di creare ulteriori guasti ambientali».

Che intende dire? Quale danno ambientale potrebbe essere peggio di un abusivismo pervasivo che sfregia le coste siciliane?«Se si dovesse decidere di demolire tutto, saremmo costretti a portare in discarica milioni e milioni di metri cubi di cemento armato. Dobbiamo valutare costi e benefici. E’ anche vero che una generalizzata sanatoria, potrebbe aprire nuovi spazi all’abusivismo. Invito tutti alla ponderazione. Intanto, attendiamo il verdetto di Ardizzone».

Insomma, lei non vorrebbe demolire tutto, ma neanche sanare tutto.«Lo ripeto: questo dell’abusivismo non è un problema che può essere affrontato ideologicamente. Se l’emendamento sarà dichiarato inammissibile non significherà certo che il problema si sia risolto da solo».

Neanche al contrario, cioè con la sanatoria, il problema della salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio si risolverebbe.«Alcune strutture vicine al mare, piuttosto che abbatterle e portare gli sfabbricidi in discarica, secondo me, potrebbero essere trasformate in attività ricettive, come alberghi e B&B. Ai comuni si darebbe il compito di predisporre dei piani di recupero, abbattendo solo ciò che effettivamente deturpa l’ambiente. In diverse realtà, può esserci una patrimonio edilizio riconvertibile. Demolire tutto, indistintamente, per intasare le discariche, sarebbe un orrore. Dall’altro lato, facciamo i conti con una scarsa offerta alberghiera, mentre in Sicilia le presenze turistiche aumentano, con un trend che si annuncia significativo anche per i prossimi anni. Il terrorismo nei paesi arabi e l’instabilità politica di alcuni stati importanti, come la Turchia, spingono i flussi turistici verso la Sicilia che ha anche un patrimonio culturale unico».

Invita ad una pausa di riflessione?«Dico che bisogna salvare ciò che può essere valorizzato e abbattuto ciò che è insanabile e che deturpa l’ambiente. I piani dovrebbero farli i comuni».

I comuni non hanno mai dato seguito alle sanatorie precedenti e adesso vorrebbe affidargli i piani di risanamento dell’abusivismo costiero?«Io la ritengo una norma di buon senso. Eppoi, i sindaci devono fare la loro parte, a cominciare dalla raccolta differenziata dei rifiuti».

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