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La burocrazia spegne i motori sulla Sp 92

Di Francesco Vasta |

Gara camuffata sventata per un soffio o clamorosa cantonata della burocrazia? Va avanti nel segno di questo interrogativo la vicenda scoppiata domenica scorsa, quando il terzo trofeo “Città di Nicolosi” è stato bloccato dall’intervento congiunto di Forestale, Polizia provinciale e carabinieri. La manifestazione automobilistica, con oltre 150 auto alla partenza, era stata promossa dall’associazione Salerno corse e avrebbe dovuto svolgersi lungo i circa dodici km di tornanti della strada di Salto del Cane – su Google Maps così come dagli organizzatori chiamata via Catania – percorso che risale il versante sud dell’Etna in alternativa alla Sp 92 Nicolosi-Rifugio Sapienza, congiungendosi alla provinciale all’altezza del sentiero Schiena dell’Asino.

Ma nessuna delle vetture ha potuto sgasare per la via che solca la zona B del Parco dell’Etna. Dietro il provvedimento delle forze dell’ordine c’è però la consueta selva di competenze incrociate fra enti, e relativo nugolo di autorizzazioni da accordare. D’altronde è proprio sull’Etna che l’intrecciarsi delle potestà di venti Comuni, Ente Parco, ex Provincia oggi Città metropolitana di Catania, Regione Siciliana – e ci limitiamo nell’elencarli tutti – spesso si traduce in contese inestricabili, tendenze allo scaricabarile ed immobilismo.

«Ci è stato garantito da funzionari e Polizia municipale di Nicolosi che la strada fosse di competenza comunale – il percorso ricade nel territorio del centro etneo – per questo abbiamo richiesto le autorizzazioni al Comune ed al Parco dell’Etna per un’iniziativa ludico-ricreativa e non agonistica», spiega Ranieri Salerno, uno dei promotori. Con l’intervento delle autorità a pochi minuti dal via, invece, è emerso che la reale competenza del tracciato spetta invece alla Città metropolitana. Ma non solo. «Mancava di tutto – precisa il comandante del nucleo operativo provinciale della Forestale, Gianluca Ferlito – dalla segnalazione alla Questura passando per la sicurezza del percorso, fino all’autorizzazione dell’ex Provincia, dal 2006 titolare della strada così come confermato dai documenti che abbiamo acquisito».

Peraltro, evidenzia ancora Ferlito, è in discussione anche il carattere non agonistico del trofeo: «Al Parco hanno richiesto un’autorizzazione per una sorta di sfilata d’auto d’epoca, ma quello che abbiamo trovato era una gara a cui l’ente invece non avrebbe mai acconsentito». Adesso gli organizzatori quasi certamente dovranno difendersi in tribunale visto che le autorità hanno avviato una vera e propria indagine. Ranieri Salerno però rilancia: «Potevano accorgersene prima, possibile che il Comune abbia mappe sbagliate? Intraprenderemo azioni legali nei confronti dei responsabili di questo danno a tutela dell’immagine della Salerno Corse».

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