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L'INTERVISTA

Cibo, movimento e meditazione elisir di lunga vita “Il cibo dell’anima, l’anima del cibo” Franco Berrino e Franco Battiato oggi al Teatro greco di Siracusa «Cereali e legumi contro il cancro»

Di Ombretta Grasso |

CATANIA. La rivoluzione possibile è nel piatto.Può far stare meglio noi e pure il pianeta.Una rivoluzione silenziosa che cerca didecifrare etichette e recuperare grani dimenticatie che privilegia la qualità allaquantità. Si parte da lontano, dalla cucinasemplice dei nonni rivista dalle conoscenzescientifiche dei nostri giorni. «L’elisir dilunga vita? Pasta con i ceci, movimento emeditazione», dice sorridendo il professoreFranco Berrino, epidemiologo, direttore(ora in pensione) del dipartimento di Medicinapreventiva dell’Istituto dei tumoridi Milano, noto per i numerosi interventitv, da “Report” (dove faceva la spesa al supermercatonella puntata “Mangia che tipassa”) a“Le iene”, che oggi alle 19 sarà conFranco Battiato al Teatro greco di Siracusaper tenere un incontro, gratuito, intitolato“Il cibo dell’anima, l’anima del cibo”. L’obiettivo,spiega, è quello di far aumentarela consapevolezza «che quello che mangiamopuò incidere sulla nostra salute. Da ricerchescientifiche sappiamo che l’ali –mentazione, l’attività fisica – una camminataa passo veloce mezz’ora al giorno riducedel 30% la mortalità – e la vita spiritualemodificano l’attività dei geni. Io parleròdi cibo e anima Battiato di meditazionee anima: è un grande artista che ha trasmessoun messaggio bellissimo di vitaspirituale, con le sue canzoni, con le suescelte».Ossessionati dalle diete, preda di mode espot ad alto contenuto calorico, mangiamoschifezze dimenticando che una correttaalimentazione ci aiuta a rimanere sani.«Noi medici siamo ignoranti sull’alimenta –zione a volte diamo consigli sbagliati». Dovremmotornare al menu povero dei nonni?«Una volta il contadino siciliano mangiavapasta con le fave tutti i giorni, noidobbiamo continuare a preferire cereali elegumi ma con la varietà e la ricchezza dioggi». Il cibo, prosegue il professor Berrino,seguitissimo sul web, è soprattutto il nostromigliore alleato nella prevenzionecontro il cancro. E in cima alla lista degli alimentida evitare come la peste mette bevandezuccherate, insaccati e farina 00.«Mangiamo troppi cibi raffinati e proteineanimali. Uso le parole del Codice europeocontro i tumori: evitate le bevande zuccherate,le carni lavorate, cioè i salumi, limitatele carni rosse e i cibi ad alta densitàcalorica, quelli industriali pronti da metterenel microonde». Sullo zucchero la guerraè totale, come contro una droga: «Creadipendenza: più si mangia dolce più se neha voglia, la glicemia sale e a sua volta provocauna risposta del pancreas che producemolta insulina e si va in ipoglicemia. Percolpa di colazioni troppo dolci molti ragazzial mattino sono distratti, irrequieti. Abbiamoun consumo assolutamente esageratodello zucchero, si trova pure nei piselliin scatola, nelle salse di pomodoro, nel pane…Credo che non ne abbiamo proprio bisogno».Non è così facile abbandonare salumi edolciumi, patatine fritte e merendine…«Verissimo. E’ oggettivamente difficile,l’industria e la pubblicità ci hanno fatto lasciareuna dieta sana per una malsana. Bisognafar crescere la propria consapevolezza,avere coscienza dei vantaggi: non sitratta di privazione, ma di ritrovare un altrogusto». E allora sì alla pasta, anche nonintegrale, «alla Norma o con le sarde», no alpane bianco «da abolire, la farina 00 è raffinatissima»,sì all’olio extra vergine d’oliva«che contiene antiossidanti», a un po’ cibocrudo, «soprattutto in estate» e pure allafrittura «con un buon extravergine», no «acerte paste integrali fatte con la farinabianca cui si aggiunge la crusca: sono porcherie».Ma nella giungla del supermercatocapire le etichette non è facile. «Basta seguireil consiglio del giornalista americanoMichael Pollan: andate al supermercatocon la bisnonna: quello che non riconoscenon si compra, se nell’etichetta ci sono paroleche non capiscono, non si compra». Equindi sì soprattutto al recupero della culturacontadina siciliana: «Sono rimastomolto colpito dal ritorno alla coltivazionedi grani antichi che c’è qui in Sicilia. Ho incontratoun giovane che mi ha raccontatodi aver chiesto al nonno come coltivava perriprendere quelle tecniche». Cosa non devemancare in tavola? «Tutti i giorni cerealiintegrali – che diminuiscono il rischio dicancro, diabete, infarto, malattie – e legumi,che hanno la proprietà di rallentare lavelocità di assorbimento del glucosio nell’intestino,e poi verdure e frutta, anchequella oleaginosa, noci, nocciole, mandorle,se è biologica molto meglio ma la protezionec’è lo stesso; e semi di zucca, girasole,sesamo». Addio alla fettina di carne?«Ne mangiamo veramente troppa. L’enor –me consumo aumenta patologie cronichee sta distruggendo il pianeta: il 20-30% deigas serra dipendono dall’allevamento bovino.Disboschiamo le foreste per coltivaresoia e mais che alimenteranno le vacche.Va bene una o due volte a settimana, purchédi animali cresciuti con rispetto, nonda allevamenti intensivi. Oppure pesce oun uovo di una gallina felice o formaggio».Con una sana alimentazione cambia anchel’economia. «Migliorando la salute potremmofar risparmiare un sacco di soldi,ma a questo sistema non interessa perchépiù ci ammaliamo più gira l’economia: èdrammatico ma è un affare colossale. Lamedicina ha portato grandi successi, negliultimi 40 anni la speranza di vita è cresciutamoltissimo, ma dipendiamo dai farmaci.Tanti risultati possono arrivare con unostile di vita diverso e una alimentazioneprevalentemente vegetale e non industrialmenteraffinata».La cosa importante, sottolinea, è mangiare“vivo”: «Se si sceglie l’insalata in bustadel supermercato lavata con il cloronon ci sono i microbi che devono nutrirel’esercito che vive nel nostro intestino.Mangiare solo cibo sterile influenza il sistemaimmunitario. Oggi usiamo i pesticidi,ma poi dobbiamo usare i fertilizzanti ealla fine la terra si impoverisce».Cibo per il corpo ma anche per lo spirito.«Perché siamo tartassati da immagini, suoni,pubblicità, video che continuamente cidistraggono impedendoci di pensare. Unostudio di Harvard conferma che la mortalitàsi riduce per chi va in chiesa: la preghiera,la meditazione ci aiutano. Ecco perchéquesto incontro coinvolge Battiato».Come aiutare bimbi e ragazzi semprepiù obesi? «I genitori devono dare l’esem –pio nutrendosi bene e proteggendoli dalcibo industriale, meglio dare un po’ difrutta o una bella fetta di pane e olio. Si cucinasempre meno nelle famiglie ma poi cisi mette per ore davanti alla tv a guardareaspiranti chef. Basta solo organizzarsi. Cucinareè una bellissima forma di meditazionese lo si fa con amore. Bisogna portarela vita spirituale nella vita quotidiana, neigesti di ogni giorno. Rispettare la Terra, rispettareil nostro corpo. E volersi un po’più bene»

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