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Aerei, un salasso per i siciliani: caro tariffe solo per chi parte dell’Isola

Di Daniele Ditta |

Qualche esempio: a fine agosto per un volo feriale di sola andata da Fontanarossa a Milano Linate, con Alitalia, il biglietto meno caro costa 360 euro a persona. Con una low cost il costo del viaggio si abbassa di poche decine di euro. Al contrario però chi da Milano vuole andare a Catania, ha la possibilità di volare a partire da 45 euro. A conti fatti i viaggiatori che hanno come destinazione la Sicilia pagano sempre meno dei siciliani che devono andare in Italia o in Europa. Succede così che il turismo in entrata continua a crescere; mentre i siciliani in partenza – per vacanza, lavoro, studio e, anzi soprattutto, motivi di salute – vengono penalizzati.

Ecco altri esempi, ricavati dalle proiezioni effettuate prima dell’alta stagione da un’agenzia di viaggi tramite un sistema di prenotazione connesso con tutte le compagnie di volo. Gli stranieri che a giugno (neanche con largo anticipo) hanno programmato un approdo in Sicilia per il 10 agosto hanno potuto beneficiare di tariffe vantaggiose: 131 euro a tratta per un Madrid-Catania, 124 euro per Londra-Catania, 53 euro per Parigi-Catania, 106 euro per Berlino-Catania, fino a 252 euro per un Mosca-Catania. I prezzi lievitano su Palermo dove, rispetto allo scalo etneo c’è meno concorrenza tra le compagnie aeree. Ad esempio un Parigi-Palermo, prenotato a fine giugno con arrivo il 10 agosto sarebbe costato 103 euro a tratta.

La musica cambia se a cercare un volo è un siciliano che deve raggiungere il “continente”. E qui iniziano i dolori, soprattutto se si è costretti a prenotare a distanza ravvicinata dalla partenza. Un Palermo-Madrid andata e ritorno nella settimana di Ferragosto ieri costava tra 358 euro (con una low cost) a 458 euro (con la compagnia di bandiera) a persona. Se ci spostiamo a settembre anche volare all’interno dei confini nazionali è abbastanza oneroso. Un Catania-Milano Linate dal 12 al 16 settembre costa ad esempio 216 euro con Alitalia.

 

Di fronte a certe cifre le domande sono scontate: «Come si può sostenere lo sviluppo economico del territorio ed aiutare il mondo delle imprese e del lavoro che deve raggiungere il “continente”, quando la condizione di insularità della nostra regione è compromessa non solo nei collegamenti interni, ma soprattutto in quelli esterni?», chiede Giovanni Musumeci, segretario generale territoriale della Ugl di Catania. «È davvero assurdo che per un volo feriale di sola andata, senza scalo, da Fontanarossa a Linate servano circa 360 euro a persona. Paradossale è che per raggiungere il capoluogo lombardo, volando nella stessa giornata (ad esempio il 29 agosto) prima da Catania a Malta e poi da qui fino a Milano, il costo di un ticket sia di 250 euro! Una vergogna, un vero e proprio scippo da parte delle compagnie aeree che speculano sulle tasche dei siciliani e di tutte le aziende che operano in questa terra. Perché per volare nell’ambito della stessa penisola, o dagli aeroporti da Reggio Calabria in su, i costi sono nettamente inferiori?».

Il caro delle tariffe aeree pesa come un macigno per chi deve spostarsi per motivi di lavoro, salute, studio. Nelle ultime settimane i social network sono pieni di commenti di giovani che, dovendo fare la spola tra la Sicilia e il Nord Italia, per un biglietto andata e ritorno spesso sono costretti a sborsare, testuali parole, «la metà dello stipendio». «Facciamo appello a Renzi e a Crocetta, agli eurodeputati, ai parlamentari nazionali e ai deputati regionali, ma anche all’Enac – conclude il segretario dell’Ugl di Catania – affinché si possa porre immediatamente fine ad una situazione così penalizzante. Oggi più che mai i siciliani sono isolati dal contesto nazionale ed europeo».

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