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Lega Pro, la vergogna del derby Siracusa-Catania: ma si sapeva che la partita era ad alto rischio

Di Giovanni Finocchiaro e Manuel Bisceglie |

SIRACUSA – Che vergogna! Ma si può, ancora, al giorno d’oggi offrire alla Sicilia del calcio uno spettacolo così? Incidenti prima, durante e dopo il derby tra Siracusa e Catania offuscano quello che avremmo voluto raccontarvi: la partita di calcio tra due club che vogliono onorare la Lega Pro. Alcuni tifosi hanno rovinato la giornata a tutti: club, calciatori, spettatori civili (ed erano molti) addetti ai lavori. E ci viene da dire: se questo è l’inizio della stagione siamo davvero rovinati. E, poi, le società hanno una responsabilità sulla sicurezza allo stadio (dovrebbero intervenire gli steward), ma perché le forze dell’ordine che si sono mosse in ritardo allo stadio non hanno portato subito via dalla tribuna i due invasori di campo? Restiamo sbigottiti.

Restiamo sbigottiti di fronte a quello che è successo: uno steward ferito (con problemi al timpano, costretto al ricovero all’ospedale Umberto I a causa dello scoppio di un petardo), alcune auto danneggiate e il pullman dei tifosi del Catania con il vetro posteriore infranto e scortato – a rilento da via Torino a via Politi Laudien e lungo via Costanza Bruno con nuovo tentativo di aggressione – fino all’uscita dalla città. Senza considerare gli incidenti prima, durante e dopo il derby.

 Siracusa-Catania era da “codice rosso”, tutti lo sapevano, ma in molti hanno forse sottovalutato la questione. Ci sono stati anche alcuni feriti fra le due tifoserie, fortunatamente senza gravi conseguenze, ma rimane un pomeriggio di ordinaria follia perché, 24 anni dopo, era prevedibile che non sarebbe filato tutto liscio nonostante in settimana i vari messaggi sui social, apparentemente distensivi, lasciavano pensare che il vento sarebbe potuto cambiare.

 All’esterno scontri e cariche con la polizia, all’interno dello stadio De Simone lancio di fumogeni e petardi fra tifosi della gradinata est (dove da quest’anno ci sarà parte del gruppo che stazionava lo scorso anno in Curva Anna) e quelli ospiti, a fine primo tempo il seguito con aggiunta: due tifosi del Siracusa sono riusciti a scavalcare la recinzione ed entrare nel rettangolo di gioco andando faccia a faccia con la tifoseria catanese che da dietro il vetro della curva ospiti ha risposto per le rime.

 Quindi il blocco della polizia ma clima infuocato, tanto da costringere lo speaker a leggere il messaggio-monito alle tifoserie che vede le società punite per responsabilità oggettiva. Se il Siracusa rischia la squalifica del campo è presto per dirlo (ma una multa salata è prevedibile); di sicuro questo derby, che in campionato arriverà a dicembre al “De Simone”, non vedrà la presenza di tifoseria ospite perché l’esame non è stato superato.

 E’ bastato quanto successo ieri pomeriggio per far capire che le due tifoserie non possono certamente essere messe a confronto, perché c’è troppo astio tra le due fazioni per immaginare un clima sportivo. Episodi che nella tarda serata di ieri sono anche stati condannati dalla stragrande maggioranza dei sostenitori del Siracusa stanchi di dover assistere ad atti di violenza che possono inficiare una stagione come successo, manco a farlo apposta, nell’anno del ritorno degli aretusei tra i professionisti sei anni orsono: ad Aprilia, nella finale della poule scudetto, gli incidenti in tribuna tanto da costringere il direttore di gara a sospendere l’incontro a fine primo tempo. Risultato: squalifica dello stadio De Simone per sei mesi, da scontare nella stagione della Seconda divisione (e squadra emigrata a Palazzolo Acreide a porte chiuse).

 Questi incidenti durante l’intervallo hanno provocato il ritardato inizio della ripresa (sedici minuti), con le due squadre a osservare dall’ingresso del tunnel cosa stesse succedendo attorno e i capitani Baiocco e Biagianti a cercare di fare da pacieri verso le rispettive tifoserie.

 L’avvio del secondo tempo è stato poi ulteriormente ritardato dal fatto che anche all’ingresso delle due squadre nel secondo tempo c’è stato un lancio di oggetti dalla Curva Anna che ha costretto ancora lo speaker dello stadio ad “ammonire” i tifosi, perché all’ennesima intemperanza la partita sarebbe stata sospesa. Anche fra i protagonisti in sala stampa sono stati stigmatizzati questi episodi, che hanno quasi fatto da contraltare al clima di cordialità che si è invece respirato in tribuna Siringo fra l’entourage del Catania calcio e i sostenitori siracusani (anche per merito del sapiente lavoro dell’hospitality manager Graziano Strano), oltre che dai diversi giornalisti presenti fra la tribuna e la sala stampa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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