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L’ordinanza

Via gli espositori e le rastrelliere da via Maqueda: dubbi e timori dei commercianti

La decisione del Comune fa discutere: dalla deroga per la ristorazione al tema degli abusivi

Stefania Giuffrè

31 Ottobre 2025, 11:27

Via gli espositori e le rastrelliere da via Maqueda: dubbi e timori dei commercianti

Da Porta Felice alla Cattedrale, dal Teatro Massimo alla stazione si susseguono negozi di souvenir, botteghe, pub e ristoranti. Fra i tavolini di un bar e un altro, sono esposti magneti, sciarpe, borse, vestiti, cartoline, braccialetti e collane. Dal 31 dicembre tutto ciò sparirà. Non senza malumore tra i commercianti.

L’ordinanza firmata ieri dal sindaco Roberto Lagalla stabilisce che tutte le concessioni per espositori, rastrelliere e cavalletti decadranno al più tardi il 31 dicembre, indipendentemente dalla loro naturale scadenza. Restano però escluse dal provvedimento le attività di somministrazione: bar e ristoranti sono salvi. La notizia serpeggia lungo il Cassaro, in un tam tam fra i commercianti.

Enrico Romano, presidente dell’associazione Cassaro Alto (oltre 50 commercianti), ricorda che l’autorizzazione a utilizzare il suolo pubblico rientra in un progetto annuale per rilanciare l’asse antico in chiave culturale. “Bisognerà capire se questa ordinanza possa essere applicata anche al nostro caso. Basta guardare i nostri espositori, che impediscono agli abusivi di stazionare, per chiedersi come questi possano essere di ostacolo a eventuali soccorsi mentre i tavoli no. Se corso Vittorio Emanuele dovesse trasformarsi in un altro mangimificio io sono pronto a chiudere”.

Accanto al suo negozio storico di articoli militari c’è la libreria gestita da Valentina Vaccaro: “Gli espositori sono utili, servono ad attrarre i turisti. Siamo i primi a chiedere regole per il decoro ma bisogna intervenire sugli abusivi”.

Francesco Stracuzzi, titolare di un negozio di souvenir, teme un calo di incassi “almeno del 30/35 per cento” e si dice pronto a un compromesso. Tommaso Portinaio, dell’omonima libreria, sostiene che “le librerie dovrebbero restare fuori da questa ordinanza; sarà stata una dimenticanza. Chiederemo un incontro al vicesindaco”.

Lungo via Maqueda sono molti gli stranieri; tanti attendono ancora le autorizzazioni. “Il negozio è piccolo – dice Jasmine Sultana – tutta la merce non ci sta. Paghiamo 800 euro al mese, come faremo?”. Per Pavel Kalam, che ha un negozio nell’ultimo tratto di via Maqueda, gli espositori “servono ad attrarre i turisti e così si evitano risse e delinquenza”.

Il Comune però vuole riportare ordine. Per il sindaco Lagalla “questa ordinanza si inserisce in un percorso di riqualificazione del centro storico”, mentre l’assessore alle Attività produttive Forzinetti parla di tutela per “chi lavora nel rispetto delle regole”.