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Il sondaggio

La Vardera, l’onda sale ancora ma il centrodestra è più forte (con Mulè davanti a Schifani)

Verso le Regionali: il leader di Controcorrente (che appaia il Pd) primo per fiducia, segue Antoci. Il governatore comunque vincente di un soffio nel duello, De Luca ago della bilancia

Mario Barresi

18 Dicembre 2025, 06:00

La Vardera, l’onda sale ancora ma il centrodestra è più forte (con Mulè davanti a Schifani)

Il grafico riassuntivo del sondaggio Swg

Spunta un altro sondaggio sulle Regionali. Commissionato - lo chiariamo subito - da Controcorrente a Swg. Il risultato più emblematico è che il leader politico su cui i siciliani ripongono maggiore fiducia è Ismaele La Vardera, che cresce del 14% rispetto a un’analoga rilevazione (realizzata dallo stesso istituto demoscopico per conto del suo movimento) a maggio scorso. Ma l’ex Iena, anche se fosse il candidato governatore di tutto il campo largo, sarebbe comunque sconfitto, seppur di poco, nel faccia a faccia con il centrodestra (le cui liste in Sicilia restano maggioritarie) unito sul nome di Renato Schifani. L’attuale presidente della Regione, però, secondo Swg non è il campione di gradimento della sua coalizione, nella quale spicca Giorgio Mulè.

I dati, subito. La Vardera gode della fiducia dei 2/3 dei siciliani che lo conoscono: 64% il tasso di gradimento. Seguito, a debita distanza da un altro potenziale candidato del fronte progressista, l’eurodeputato 5stelle Giuseppe Antoci, che totalizza il 46%. Più staccati gli altri nomi dell’opposizione che Swg ha sondato: il leader regionale del M5S, Nuccio Di Paola (33%, con tre punti in meno rispetto a maggio scorso), appaiato a Cateno De Luca, e Alfio Mannino (32%), segretario della Cgil siciliana. Altrettanto interessanti i riscontri sul centrodestra, dove il forzista Mulè, vicepresidente della Camera, risulta il più gradito (terzo dopo La Vardera e Antoci) con il 35%. Al secondo posto, c’è Gaetano Galvagno con il 30% in calo di cinque punti rispetto a sette mesi fa, quando il presidente meloniano dell’Ars era il più competitivo della coalizione. A seguire, fra i nomi della maggioranza che Controcorrente ha chiesto a Swg di sondare, c’è la deputata leghista Valera Sudano (28%). Chiude la lista, con il 25%, l’attuale governatore Schifani, che perde due punti di fiducia rispetto alla precedente indagine.

Tutto ciò, bisogna pure precisarlo, va legato al livello di conoscenza dei potenziali candidati rilevati, dato non fornito nella versione del sondaggio che La Sicilia ha consultato. Entrando nel dettaglio del gradimento è interessante scoprire come La Vardera e Antoci peschino simpatie anche dal fronte opposto, rispettivamente con il 50% e il 42% dai siciliani che si collocano nel centrodestra. Invertendo le parti, invece, nell’elettorato progressista il 20% di simpatie per Mulè è il dato più alto. De Luca, ça va sans dire, unisce e divide: piace al 36% di chi si dichiara con la maggioranza e al 27% dei fan delle opposizioni. Numeri che mostrano come il popolo di “Scateno” stia cambiando pelle. Adeguandosi al suo leader?

Nonostante queste premesse, nella simulazione sull’orientamento di voto per i candidati presidenti, oggi il centrodestra unito prevarrebbe sul campo largo con il “booster” di Controcorrente: Schifani incasserebbe il 44% (+4% rispetto a maggio), tallonato da La Vardera al 42%, con ben 5 punti di crescita; un altro ipotetico competitor avrebbe un mercato elettorale del 14%, con quasi 1/4 di indecisi. Significativa la provenienza dei consensi: Schifani drena tutto il blocco di centrodestra, mentre La Vardera (che non piace a tutti gli elettori dem) può trascinare alle urne un 8% di indecisi.

E il quadro regge anche andando a leggere i numeri sulle liste. L’attuale maggioranza resterebbe tale: 41%, a cui bisogna aggiungere il 2% attribuito a Grande Sicilia-Mpa che il sondaggio contempla fuori dalla maggioranza. Si arriva dunque al 43%: FdI in leggero calo, ma col 19% sempre primo partito davanti a Forza Italia, in crescita al 13%; per Swg, inoltre, Lega e Dc dimezzano la loro forza, scendendo rispettivamente al 3,5% e al 3%, con un 2,5% attribuito ad “altre liste”. Le maggiori sorprese arrivano dallo schieramento opposto: da maggio risultano in flessione il Pd (dal 16% al 14%) e il M5S (che in Sicilia dal 12% scenderebbe sotto la soglia psicologica della doppia cifra), mentre Avs, col 4%, sarebbe al di sotto di quanto è stimata a livello nazionale. Sommando il peso del centrosinistra tradizionale si arriva al 29%. A cui bisogna aggiungere il robustissimo 14,5% che Swg attribuisce a Controcorrente. È il risultato più sorprendente di tutto il sondaggio: forbice compresa fra il 12,5 e il 16,5% e bacino elettorale che pesca soprattutto fra gli ex elettori di M5S, Pd e De Luca. In questo scenario le due coalizioni sarebbero praticamente appaiate. Ma all'appello manca Sud chiama Nord. Che col suo 9% (altro numero tutt’altro che scontato) sarebbe l’ago della bilancia delle Regionali siciliane, al netto di un 20% che non sa per chi votare.

NOTA METODOLOGICA

L’indagine, realizzata da Swg (committente il movimento Controcorrente) è stata condotta mediante rilevazione con tecnica mista (interviste telefoniche con metodo Cati/Cami e online con metodo Cawi), su un campione di 600 soggetti, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne residente in Sicilia rispetto a parametri di provincia di residenza, sesso ed età. I metodi utilizzati per individuare le unità finali sono di tipo casuale, come per i campioni probabilistici. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati Istat. I dati sono stati ponderati per garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di provincia di residenza, età, sesso e partito votato alle Europee 2024. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 4% a un intervallo di confidenza del 95%. Interviste somministrate tra il 4 e il 12 dicembre 2025.