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Il popolo No Muos non si arrende e torna la protesta

Di Alberto Drago |

I manifestanti, vigilati durante il corteo dai reparti di ordine pubblico di polizia e carabinieri e da un elicottero dall’alto, si sono concentrati sin dalle ore 15 davanti il presidio permanente No Muos, poi si sono mossi in direzione della Base della Marina militare americana di Ulmo sventolando bandiere e cartelli, canticchiando anche slogan con il sottofondo musicale di una fisarmonica e di una tromba.

«Ci chiudono le scuole e pure gli ospedali, ci lasciano soltanto le basi militari». «I popoli in rivolta scrivono la storia, No Muos fino alla vittoria». Questi alcuni slogan dei manifestanti durante il percorso.

Le delegazioni sono arrivate con i pullman da Catania, Ragusa, Caltanissetta, Enna, Piazza Armerina, Palermo e dalla Campania.

Tra i manifestanti anche il niscemese Salvatore Terranova, 58 anni, cardiopatico che vive con un defibrillatore sottocutaneo e che essendo residente a circa 200 metri dall’antenna più alta Nrtf della Base militare americana, racconta la sua particolare storia, sintetizzata con una scritta in un cartello appeso al collo: «Vivendo a pochi passi dalla Base – racconta l’uomo – ogni sei mesi, vado all’ospedale Ferrarotto di Catania ed accade che trovandomi il defibrillatore sempre starato, danno la colpa a me, perché dicono che a starare l’apparecchio che aiuta il mio cuore a battere sia l’impianto elettrico della mia casa non a norma. Un giorno prima che i verificatori del Cga venissero ad effettuare i rilievi dei campi elettromagnetici delle antenne della Base, il prof. Massimo Coraddu ha rilevato nella mia abitazione con il suo apparecchio circa 30 volt metro, quando i parametri massimi non devono essere superiori a 6 volt metro. Il giorno dopo stranamente, quando i verificatori del Cga hanno eseguito i rilievi elettromagnetici, a casa mia sono stati rilevati zero volt metro. Poi accade che non funzionano a casa mia né i telefonini cellulari, né i tablet. Perché?».

Presente anche l’avvocato Nicola Giudice, uno dei legali No Muos, il quale in merito ai procedimenti giudiziari in corso contro il Muos afferma: «Attendiamo il 10 ottobre per discutere delle ammissioni delle parti civili di tutte le associazioni che ne hanno fatto richiesta nel processo penale. La nostra Costituzione in senso più ampio vieta le opere di morte e non si capisce come mai siamo quasi all’assurda legittimazione del Muos dal punto di vista giuridico».

La manifestazione si è conclusa senza incidenti, anche se è stata tagliata in più punti la rete di recinzione della Base come atto di protesta.

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