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Palagonia, il consigliere comunale ucciso per un debito dopo un duello da Far West

Di Redazione |

PALAGONIA – Un prestito non onorato. Sarebbe questo il movente dell’uccisione del consigliere comunale di 42 anni Marco Leonardo, assassinato in un bar nel centro di Palagonia, grosso centro agricolo del Catanese. A ucciderlo sarebbe stato il creditore, con il quale avrebbe avuto prima uno scontro verbale sulla strada che sarebbe poi proseguito dentro il locale. Qui i due si sarebbero addirittura dati un appuntamento di lì a poco per sfidarsi a duello. Ed entrambi sarebbero ritornati al bar armati di pistole per chiudere la questione, un po’ come ai tempi del Far West. E nel bar infatti si sarebbe consumato anche un conflitto a fuoco con entrambi i contendenti che avrebbero impugnato le armi e sparato. A terra, infatti, militari dell’Arma hanno trovato i bossoli di due diversi calibri di pistola. Leonardo avrebbe cercato di fuggire, ma è stato colpito ed è morto, mentre il gestore del locale, Paolo Sangiorgi, 52 anni, è rimasto ferito in maniera non grave, ma è stato ugualmente condotto in ospedale per essere medicato.

Poche ore dopo il delitto l’omicida, rimasto illeso, si è costituito, accompagnato da un legale di fiducia, ai carabinieri della compagnia di Palagonia, confessando davanti al sostituto Vincenzo Galvagno della Procura di Caltagirone, ma sostenendo di avere agito per legittima difesa. La versione dell’uomo, un 52enne la cui identità non è stata ancora resa nota, sarà confrontata con le riprese del sistema di sorveglianza del bar che filmato il conflitto a fuoco.

Dinamica del delitto che, in un primo momento, era stata definita tipica nella modalità di quella mafiosa dal procuratore capo Giuseppe Verzera. Ma dopo le prime indagini i carabinieri hanno escluso collegamenti con ambienti criminali e con l’attività politica e amministrativa della vittima.

Marco Leonardo nel 2008 era stato arrestato, insieme ad altri 15 indagati, da carabinieri e guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Caltagirone su presunta truffe all’Inps da otto milioni di euro attraverso false dichiarazioni sull’assunzione di braccianti agricoli.  Lo stesso anno si era candidato a consigliere comunale di Palagonia, risultando il primo dei non eletti della lista civica Progetto Palagonia. Nel 2011 era subentrato a un collega che si era dimesso. Nel 2012 è stato eletto con la lista civica Palagonia Futura, di cui era il capogruppo, che stava all’opposizione. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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