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Processo delitto Loris, il padre Davide Stival: «La mia vita distrutta, ho perso tutto»

Di Mario Barresi |

Ragusa – «Deve pagare per quello che ha fatto. Una pena esemplare». Sottintesa: Veronica Panarello. E a parlare, rompendo un lunghissimo silenzio, è il marito Davide Stival.

Perché ha chiesto la separazione?

«Perché di fronte a tutto quello che è successo in questi ultimi due anni, penso che sia una cosa normale. Il nostro matrimonio è finito».

In due anni ha sentito da sua moglie tante verità. Fino a quando le ha creduto?

«Non le ho creduto fin dall’inizio».

Però è andato a trovarla più volte in carcere…

«Sì, per sapere la verità, la verità che non mi ha mai detto. Invece sono rimaste solamente bugie».

Oltre a figlio e matrimonio, ha perso pure il lavoro.

«Io dovevo scegliere cosa fare e ho scelto la famiglia. Per stare vicino al piccolino, per tenerlo lontano da questa storia. Ho scelto la famiglia e adesso, dopo che mi è scaduto il contratto al Comune di Vittoria, non ho più un lavoro. Ma sono certo di avere fatto comunque la scelta giusta. Questa è una terra con persone di cuore, le cose si risolveranno. Faccio appello all’imprenditoria ragusana: non chiedo trattamenti speciali, ma solo una possibilità di ricostruire la mia vita accanto a quello che resta della mia famiglia».

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Il suo avvocato , Daniele Scrofani, ha parlato di lenta emorragia del dolore. Che significa?

«La morte di Loris ha distrutto la mia vita, la mia famiglia. E poi se è stata davvero mia moglie a uccidere il bambino… Io all’inizio ho provato a credere a Veronica, ma poi c’erano troppe cose contro di lei. E non le ho creduto, dall’inizio. Ha cambiato tante versioni, ha detto tante bugie. Sono andato in carcere, tutte le volte che mi ha chiamato. Volevo la verità, ma ogni volta sono rimasto deluso. Ho accumulato tanto dolore anche dopo che ha accusato mio padre dell’omicidio».

Crede a sua moglie quando dice che è stato suo padre Andrea a uccidere Loris?

«Non le credo».

Dice anche che sono stati amanti. Non crede nemmeno a ciò? Come sono i rapporti oggi con suo padre?

«Abbiamo avuto delle incomprensioni».

Si potrà ricostruire il rapporto?

«Non lo so, non lo so. Vedremo».

Che sentenza si aspetta? Il pm ha chiesto 30 anni.

«La più severa e più giusta. Voglio giustizia per mio figlio. Veronica deve pagare per tutto quello che ha fatto. Chi è stato deve pagare una pena esemplare. Ma nessuna condanna mi ridarà mio figlio, né la mia famiglia, né tutto quello che ho perso per sempre».

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