Musumeci e la Finanziaria a ostacoli «È ...
15/10/2016 - 18:45
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PALERMO - «Siamo completamente estranei a tutti i fatti narrati da 'Le iene'. Non accettiamo interviste o confronti di sorta perché, in questo clima ipertrofico di caccia alle streghe, l’unica parola spetta alla magistratura, alla quale ci siamo rivolti con fiducia e sicuri della nostra totale innocenza rispetto alle accuse rivolteci».
Lo dicono cinque parlamentari palermitani M5S alla Camera, Riccardo Nuti, Claudia Mannino, Chiara Di Benedetto, Giulia Di Vita e Loredana Lupo, sulla vicenda delle presunte firme false raccolte per la presentazione delle liste alle elezioni comunali di Palermo del 2012. I deputati annunciano ufficialmente di aver depositato ben tre querele, nelle quali sono esposte - punto su punto - tutte le loro tesi «nonché le stranezze, le vistose lacune, i punti deboli e, dunque, l’inconsistenza delle accuse personali mosse nel servizio televisivo».
«Accuse - affermano i parlamentari - che appaiono una vera e propria imboscata, ordita da personaggi che vengono presentati come accusatori e la cui posizione è, invece, molto grave, poiché candidati alle elezioni del 2012, nonostante, secondo quanto da loro dichiarato, a conoscenza di fatti che sarebbero tanto oscuri e rilevanti penalmente».
«Con queste tre querele - proseguono i deputati - abbiamo, dunque, sottoposto il caso alla magistratura perché faccia luce su ciò che è avvenuto e, soprattutto, su ciò che sta avvenendo a danno della nostra integrità e della nostra immagine, che rischia di risultare lesa da una manovra che appare preordinata e tesa a capovolgere l’effettiva realtà dei fatti».
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