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Aperta anche a Catania la struttura per testare nuovi farmaci

Di Angelo Torrisi |

CATANIA – Un’importante acquisizione per la Sanità non solo siciliana ma di tutto il Meridione d’Italia. Si avvia a ricoprire tale importante ruolo il centro di studi clinici di fase 1 che ieri è stato inaugurato al Policlinico di Catania e che è chiamato a analizzare , in prima battuta, con estrema diligenza, i nuovi farmaci che, dopo una prima sperimentazione sull’animale intraprendono un delicatissimo percorso preliminare sull’uomo: costellato da tutta una severissima sequela di studi clinici volti a farne emergere i requisiti di efficacia e di sicurezza assoluta.

Il Centro fa capo al compartimento di Scienze Biomediche Biotecnologiche dell’Università diretto dal prof. Filippo Drago e dispone di un team di esperti in varie specialità mediche che rappresentano le aree terapeutiche di maggiore espansione per lo sviluppo dei farmaci. Esso inoltre possiede di tutti i dispositivi strutturali richiesti: otto posti letto di un reparto dedicato provvisti di dispositivi di monitoraggio, un archivio a norma di legge, frigoriferi e congelatori per la conservazione di farmaci sperimentali e campioni biologici. Il centro è inoltre fornito da coordinatori di ricerca clinica (in particolare quella in oncologia), farmacisti, farmacologi, infermieri e tecnici di laboratorio per garantire l’aderenza delle procedure alle apposite norme.

Per comprendere in modo appropriato il valore dell’acquisizione per la Sanità siciliana, bisogna ricordare che nel processo di sviluppo di un farmaco si identificano 4 fasi: le prime tre (fasi I,2 e 3 ) rappresentano il pre-marketing, la fase 4 segue l’immissione in commercio del nuovo farmaco. Gli studi eseguiti nelle prime tre fasi sono finalizzati all’immissione in commercio di nuove molecole, nuove associazioni e nuove forme farmaceutiche, oltre che all’approvazione di nuove indicazioni.

In particolare, gli studi di fase I rappresentano i primi studi sull’uomo, successivi alla fase pre-clinica e di sviluppo farmaceutico, e sono essenziali per affrontare il delicatissimo passaggio dalla sperimentazione sull’animale a quella sull’uomo. Essi, infatti, forniscono una valutazione preliminare della sicurezza del farmaco. Senza dubbio, comportano un certo grado di rischio, senza alcun vantaggio diretto per il soggetto che è nella maggior parte dei casi un volontario sano rigorosamente selezionato. Sono condotti presso centri altamente qualificati e sottoposti a preliminari accertamenti da parte delle autorità regolatorie nazionali.

È significativo che normalmente il 50% dei farmaci studiati non supera la fase 1. Gli studi di fase 1 sono, quindi, preliminari e coinvolgono un numero limitato di soggetti, ma sono essenziali per l’avvio del percorso di sviluppo del nuovo farmaco verso l’obiettivo della registrazione..

La cerimonia inaugurale è stata preceduta da una tavola rotonda che ha fornito l’occasione per conoscere tutta la regolamentazione che concerne l’impegnativo settore. Dopo i discorsi d’apertura inaugurali del rettore Giacomo Pignataro, del direttore generale dott. Paolo Cantaro e del presidente della scuola “Facoltà di Medicina” prof. Francesco Basile hanno tenuto le relazioni (moderatore il prof. Drago) i professori Angela Del Vecchio dell’Agenzia italiana del farmaco, Fiorella Meldiodi Albedi dell’Istituto superiore di Sanità, Renato Bernardini membro della Commissione per l’ammissibilità dei farmaci dell’Istituto Superiore di Sanità e Pasquale Fatuzzo responsabile medico del Centro.

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