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Renzi esorta la Sicilia: «Siete decisivi, vi chiedo una mano»

Di Carmela Marino |

PALERMO – «Voi in Sicilia siete decisivi, perché la Sicilia in politica è sempre anticipatrice». Così il premier Matteo Renzi a Palermo incitando a fare il possibile nelle ultime 48 ore per raccogliere consensi al referendum. «Noi qui siamo partiti indietro, altri erano avanti a noi – ha detto -. Ma ora che è chiara la domanda, sento che il clima è cambiato. Vi chiedo una mano». «Ci giochiamo in 48 ore il futuro dei prossimi vent’anni – ha proseguito il premier -. Io ho fatto qualche errore di troppo soprattutto all’inizio, ma questo referendum non riguarda il governo ma i nostri figli». 

«Se vince il Sì l’Italia lunedì mattina sarà un Paese più semplice e più forte. Se vince il No non ci saranno le cavallette ma quelli di prima. Non sono io in discussione, io posso lasciare anche domattina. Fermi…era un modo di dire».

E’ arrivato poi puntuale l’attacco ai cinquestelle (Grillo lo aveva accusato di abuso di credulità popolare): «A Palermo quelli del M5s sono affezionati alle cose false non solo alle firme. Non facciamo battute su firme false, Faraone non facciamo battute su firme false. Però è bello vederli sfilare in fila indiana.. Parlavano di trasparenza ma sono andati in Procura e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere». 

Anonymous hackera sito Pd in Sicilia

«Stanno raccontando una marea di bufale come quella che noi vogliamo andare sotto i diktat dell’Ue. Oppure hanno detto in queste ore i bufalari del No che ci sono 500 mila schede già votate nel mio Comune. Rignano sull’Arno ha cinquemila abitanti. Ma come si fa a credere a queste cose. E ancora la questione dell’immunità: se vince il sì l’immunità ce l’hanno 730 persone se vince il no 950. Basta bufale. Qualcuno dice che se vince il sì il presidente della Repubblica sarà eletto a maggioranza. Sergio Matterella cui va il nostro grande abbraccio è stato eletto con il 50% più uno. Giorgio Napolitano col 50% più uno. Se vince il sì il quorum sarà del 60%, dei tre quinti». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Palermo.

«C’è una bufala che mi fa particolarmente arrabbiare quando dicono che c’è il potere autoritario e la dittatura. Ho chiesto a Zagrebelsky mi dici dov’è l’articolo della Costituzione che cambia i poteri del Premier? E lui mi ha portato un articolo scritto per Repubblica, che è interessante ma ancora non è la Costituzione. Come si fa a sostenere come ha detto Luigi Di Maio che noi rischiamo di diventare una dittatura come il Venezuela di Pinochet?». Poi il presidente del Consiglio ha fatto calare una cartina delle Americhe e ha detto indicandola: «Il Cile è quello lungo verde il Venezuela quello alto viola. Ma soprattutto caro Di Maio l’Italia non è dittatura. Se tu fossi stato a Santiago del Cile e tu avessi visto uomini e donne uccisi dalla dittatura di Pinochet ti sentiresti in imbarazzo a dire assurdità di questo genere».

«Il risultato è totalmente aperto perche moltissime persone sono indecise perché non hanno seguito fino in fondo i contenuti della riforma. I cittadini decideranno se votare sì o no sulla base di come riusciremo far vedere la verità e smascherare le bugie e le bufale di questo giorni».

«Trattenete il fiato, c’è da suonare i campanelli nelle prossime 48 ore. Andiamo in giro tra la gente».

«E’ stata una bellissima campagna elettorale, sono felice che nel Paese si sia parlato della Costituzione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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