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Commemorazione Pier Santi Mattarella, Grasso: «No stanco rituale»

Di Carmela Marino |

Palermo – Si è svolta a Palermo in via Libertà la cerimonia di commemorazione del presidente della Regione Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980, fratello del presidente della Repubblica Sergio. Sono state deposte corone di alloro e fiori sul luogo dell’omicidio. Alla cerimonia per il 37simo anniversario hanno partecipato il presidente del Senato Piero Grasso, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’assessore regionale Mariella Lo Bello, il prefetto Antonella De Miro, il questore Guido Longo, e i vertici della Guardia di Finanza e dei carabinieri.

«Questo non dev’essere considerato uno stanco rituale ma la testimonianza del valore dell’impegno di un uomo politico che è un esempio. Aveva doti di passione, senso di responsabilità e lungimiranza che tutti i politici dovrebbero avere». Lo ha detto il presidente del Senato Piero Grasso partecipando alla commemorazione del presidente della Regione Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980. «Come tanti siciliani si è sacrificato per l’idea di una regione libera e felice, di una terra dove vivere senza violenza, paura sopraffazione e senza privilegi», ha aggiunto.

«Il martirio laico di Piersanti Mattarella resta una testimonianza ancora viva di servizio al bene comune. La mafia lo ha ucciso nel giorno dell’Epifania, mentre stava per andar a messa con la sua famiglia, perché era un esempio di buona politica, un avversario dell’illegalità e della corruzione». Lo afferma la presidente della Commissione nazionale Antimafia Rosy Bindi sull’anniversario dell’uccisione del politico siciliano. «Piersanti – sottolinea Bindi – era un riformatore lungimirante e rigoroso, in cui progetto e visione del futuro si univano alla capacità di amministrare e governare la cosa pubblica nell’interesse generale. Integerrimo servitore delle Istituzioni, aveva scelto di restare in Sicilia, animato dalla volontà di riscattare la sua terra e fare spazio a nuove energie di cambiamento. Piersanti ha pagato con la vita il suo rigore morale, le scelte di rottura con il passato, la trasparenza e il coraggio di innovare dimostrati alla guida della regione. A tanti anni di distanza quel delitto politico mafioso ci interpella sulla nostra determinazione a combattere i poteri mafiosi. Le mafie sono cambiate ma continuano a condizionare la vita del nostro Paese. L’eredità di Piersanti Mattarella – conclude la presidente – ci aiuta a dare nuovo slancio alla battaglia comune contro ogni forma di illegalità e il malaffare».

«Piersanti Mattarella fu una figura di spicco della vita politica ed istituzionale del nostro Paese. Raffinato giurista e autorevole studioso di materie economiche, era fermamente convinto che il progresso del nostro Paese dipendesse anche dalla capacità del Meridione di competere in un contesto non solo nazionale ma anche europeo, e dunque necessariamente di riscattarsi dalla criminalità organizzata». Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini aggiungendo che Mattarella, «soprattutto, credeva che un forte senso di integrità e di coerenza ai principi fondamentali dello Stato di diritto, se capillarmente diffuso nella società, potesse veramente fare la differenza». «Fu questa – sottolinea Boldrini – la ragione per cui fu ucciso dalla mafia, che si sentiva minacciata dalla sua determinazione nel voler opporre ad un sistema ricattatorio e di sopraffazione una logica nobile della politica. Ricordare e onorare il suo nome ci aiuta a non abbassare mai la guardia nella difesa dello Stato di diritto e a sensibilizzare la collettività, in particolare i giovani, ai valori della giustizia e della democrazia. Al Presidente Sergio Mattarella e a tutti i suoi familiari va oggi, una volta di più, l’abbraccio solidale mio e dell’intera Camera dei deputati», conclude Boldrini.

E anche il sindaco Leoluca Orlando questa mattina ha partecipato in via Libertà alla cerimonia di commemorazione del presidente della Regione Piersanti Mattarella. «Con immutato orgoglio – ha detto Orlando – anche quest’anno ricordiamo la figura di Piersanti Mattarella ucciso da un sistema di potere politico affaristico mafioso che governava questa città ed anche un modo per ricordare come dopo quell’omicidio e dopo tanti altri omicidi Palermo fortunatamente è cambiata e non è più governata dalla mafia». «Questo si deve al sacrificio di persone come Piersanti Mattarella che – ha osservato – hanno indicato cosa significa la buona politica che si presenta a tutti con le carte in regola».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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