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Super Cam-Com del Sud-Est arriva lo stop del ministro Calenda

Di Mario Barresi |

Catania – «Caro Presidente, faccio riferimento alla Sua nota del 3 febbraio 2017 nella quale Ella manifesta l’intendimento di “accogliere le istanze del territorio di Siracusa e procedere alla revoca del decreto di accorpamento delle Camere” di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. Tenuto conto delle criticità da lei stesso segnalate, anche inerenti le procedure propedeutiche all’accorpamento, nonché dell’entrata in vigore della riforma di cui al decreto legislativo n. 215 del 2016, Le comunico che è mia intenzione sottoporre all’esame della Conferenza Stato Regioni la questione da Lei sollevata della revoca del decreto di accorpamento delle suddette Camere di Commercio».

Firmato: Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico.Il quale, come anticipato lunedì dal nostro giornale e dal nostro sito, stoppa la Super Camera del sud-est.

Il destinatario della nota è il presidente della Regione. «È pervenuta poco fa una nota del ministro Ministro Calenda che comunica di condividere la mia richiesta di non procedere all’accorpamento della Camera di Commercio di Catania-Siracusa-Ragusa e di portare in Conferenza Stato Regioni la nuova proposta, che prevede l’autonomia delle Camere di Commercio di quel territorio», annuncia Rosario Crocetta.

«Con questa soluzione andiamo incontro alle esigenze dei territori e rispondiamo alle tante richieste che sono arrivate dalle istituzioni locali. Sono sempre stato contrario all’accorpamento e finalmente c’è lo stop a una procedura non condivisa, anche in presenza delle nuove vicende giudiziarie, che ipotizzano irregolarità e che vedono indagato il segretario della Camera di Commercio, Pagliaro, sui dubbi rispetto al reale numero degli iscritti delle varie categorie. Revocherò immediatamente il decreto di accorpamento e – continua Crocetta – collaboreremo col Ministro per avviare le nuove procedure. Ovviamente, questo ci costringe a continuare l’attuale commissariamento, ma non è colpa nostra. Vogliamo lavorare per dare immediatamente autonomia alle categorie, però con trasparenza. Credo di aver dato ai territori una risposta chiara e netta e soprattutto dimostrato, al contrario di quanto si è detto a sproposito sull’autorità portuale di Augusta, dove i problemi di legalità di quel porto hanno sicuramente contribuito a creare una battuta d’arresto e non a negare il ruolo chiave che ha quel porto, che il presidente della Regione – conclude – tratta con equità tutti i territori».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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