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Antimafia a Vittoria e Ragusa, Musumeci: «Serve collaborazione delle istituzioni»

Di Carmela Marino |

Vittoria (Rgusa) – Prima un incontro col prefetto di Ragusa Maria Carmela Librizzi e i vertici delle forze dell’ordine in provincia di Ragusa con una riunione in Prefettura, poi il confronto col sindaco di Vittoria Giovanni Moscato e la Giunta Comunale nonché con i capigruppo consiliari e il presidente del Consiglio comunale Andrea Nicosia. La delegazione della Commissione regionale antimafia guidata dal suo presidente Nello Musumeci ha fatto tappa a Ragusa e Vittoria per monitorare da vicino la situazione del mercato di Vittoria e il ruolo svolto dalle agromafie lungo la filiera agricola dopo gli ultimi accadimenti con l’incendio dei quattro tir del consorzio Caair. 

«E’ da anni che registriamo questo andazzo – ha detto Nello Musumeci, parlando con i giornalisti – ma ora è arrivato il momento che tutti i soggetti attivi dicano basta a questo stato di cose. Da una parte c’è lo Stato, dall’altra parte l’anti Stato. Ma per vincere, lo Stato ha bisogno della collaborazione di tutti e soprattutto di un potenziamento delle forze dell’ordine e di un lavoro scrupoloso di intelligence a monte».

«I bla bla sulla permeabilità delle agromafie nella filiera agricola non servono più perché occorrono invece precisi interventi del governo regionale e nazionale per restituire serenità agli imprenditore onesti». «Il mercato di Vittoria – ha aggiunto Musumeci – non ha bisogno di essere commissariato ma di collaborazione da parte delle istituzioni per riaffermare i principi della legalità».

«Gli arresti di oggi operati dalla Guardia di finanza di Catania sulle estorsioni compiute ai danni degli autotrasportatori che operavano nel mercato di Vittoria non sono collegabili all’incendio dei 4 tir del Caair», ha aggiunto Musumeci intervenendo a Vittoria per ascoltare le istituzioni locali, i rappresentanti sindacali, i vertici dell’antiracket locale e lo stesso imprenditore Giuseppe Biundo, fatto segno dell’attentato incendiario di due settimane fa. «Gli arresti – ha puntualizzato – risalgono ad una indagine di qualche anno fa sull’autotrasporto dei prodotti orticoli e sul condizionamento dell’agromafia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA