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L’analisi: «Una necessità prima ancora che una moda»

Anche a Catania si combatte lo stress con “consapevolezza”

Di @IPress |

Alzi la mano chi non vorrebbe possedere il segreto contro lo stress. Perché, a parte qualche caso raro, abbiamo tutti preoccupazioni che ci tengono il fiato sul collo. Colpa della frenesia della società di oggi, per dirla in breve e banalmente. Ma se crediamo che l’antidoto possa arrivare dall’esterno ci immettiamo sulla strada sbagliata, la giusta direzione è verso noi stessi. Il segreto contro lo stress è alla portata di tutti, e si chiama “consapevolezza”. Il termine americano “mindfulness” già da tempo fa tendenza nel mondo e in Italia, e indica una particolare pratica di meditazione. Facciamo subito un appunto: non siamo in campo catartico, onirico o perfino religioso. Il «Protocollo per la gestione dello stress basato sulla Mindfulness» è nato in ambito ospedaliero alla fine degli anni ’70 – il medico Jon Kabat-Zinn dell’Università del Massachusetts ne è il papà – ed è oggetto di continui studi scientifici e ricerche sperimentali che man mano ne confermano la validità.

Anche a Catania si studia rigorosamente il fenomeno clinico e i suoi benefici, in relazione ai sintomi legati allo stress, a disturbi alimentari, al sistema immunitario o a depressione e attacchi di panico. I dati riguardano gli uomini e le donne, fra i 23 e i 65 anni che, dal 2014 al 2019, hanno partecipato al programma MBSR (Mindfulness-based stress reduction) organizzato dalle psicologhe e psicoterapeute Laura Bongiorno, Letizia Ferrante e Giusy Morabito, fondatrici dell’Associazione Mindful Sicilia e tra le prime istruttrici della regione.

«All’inizio e alla fine di ogni protocollo abbiamo somministrato ai partecipanti un test articolato per conoscere la loro capacità di reagire agli eventi stressanti, per scoprire le abilità di meditazione consapevole, per tracciare lo stato di salute e di benessere psichico – afferma il team di Mindful Sicilia – i risultati tra il prima e il dopo della pratica sono statisticamente significativi. Tra gli effetti più comunemente riscontrati in letteratura troviamo: migliore risposta immunitaria, diminuita percezione del dolore, riduzione di stress, ansia e depressione, migliore gestione e regolazione delle emozioni, miglioramento di attenzione, memoria e creatività».

Sembra di essere di fronte a un miracolo della forza del pensiero, più concretamente – come spiegano le tre istruttrici mindfulness – «la meditazione ci fa entrare in relazione in modo diverso con la sofferenza, sia fisica che psichica, apprendendo la nostra esperienza così com’è, e soprattutto “qui e ora”». Il “come” è tutto da scoprire durante il protocollo, solitamente strutturato in otto incontri a cadenza settimanale a cui si aggiungono una giornata intensiva e la pratica personale quotidiana. L’applicazione interessa svariati contesti: aziende, scuole, ospedali, carceri, e in ogni ambito in cui c’è bisogno di “consapevolezza”.

«Il ministero dell’Istruzione ha accreditato i corsi riconosciuti MBSR per far sì che gli insegnanti possano fruirne tramite la Carta del Docente – raccontano le tre psicologhe – molti professori infatti, dopo la pratica, hanno riconosciuto di aver cambiato positivamente approccio nel dialogo con gli studenti. Possiamo confermarlo anche noi per i corsi che abbiamo realizzato negli istituti scolastici del territorio etneo. Piccoli grandi cambiamenti che hanno un’immensa portata sociale».

È una svolta culturale quindi, che merita di essere presa sempre più in considerazione, ma “diffidando dalle imitazioni”. Istruttori improvvisati, forse figli della “caccia al business”, si piazzano sul mercato, «ma non si può trasmettere ciò che non si incarna – sottolineano le psicoterapeute di Mindful Sicilia – soltanto chi possiede un’adeguata formazione ed esercita quotidianamente la pratica meditativa può essere un vero insegnante di MBSR. Altrimenti si rischia di imbattersi nella delusione, e invece la mindfulness ci spinge verso il contrario, così come ha scritto uno dei nostri partecipanti: “…La mia autocritica costante… ho cominciato a vederla, a riconoscerla e ad assolvermi di tanto in tanto”».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA