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Catania, focus sul Codice dei Contratti e sul decreto Semplificazioni

«Ruolo ingegneri fondamentale per la ripresa economica del Paese: col decreto Semplificazioni meno freni per i cantieri»

Di Assia La Rosa |

CATANIA – Rilanciare l’economia sfruttando le norme “sblocca appalti” messe in campo dal Governo per snellire e accelerare gli iter burocratici. Grazie alle novità del decreto Semplificazioni, infatti, si punta alla semplificazione di tutti i passaggi amministrativi connessi all’impiego delle risorse destinate al finanziamento delle opere pubbliche. Questo il focus dell’ultimo seminario organizzato da Ordine Ingegneri (presidente Giuseppe Platania) e Fondazione Ingegneri (Mauro Scaccianoce) di Catania, «per approfondire tutte le modifiche che si sono susseguite al “Codice dei contratti”, ormai in vigore da 5 anni, che ha sostituito quello redatto nel 2006», ha spiegato il segretario della Fondazione Alfio Grassi durante la sua relazione. «Un “parto rapido” quello tra la stesura del codice a febbraio 2016 e la sua conversione in legge il 20 aprile dello stesso anno – ha aggiunto – seguito dalle correzioni del 15 luglio, che hanno apportato una rettifica integrale al decreto, prima delle ulteriori modifiche sostanziali del 19 aprile 2017. Queste ultime hanno dato vita a numerosi dibattiti politici, volti a velocizzare le procedure per l’affidamento e l’esecuzione dei lavori. Processo che ha dato alla luce il decreto Sblocca Cantieri, diventato legge il 14 giugno del 2019, con cui sono state definite le soglie per i lavori e le forniture dei servizi per l’affidamento diretto e le procedure negoziate».

Poi, però, lo scenario economico causato dalla pandemia ha spinto il Governo ad accelerare su alcuni aspetti: «Da qui – ha proseguito Grassi – ha preso vita il decreto Semplificazioni, con l’obiettivo di dare slancio al sistema, introducendo norme temporanee valide fino al 31 dicembre 2021 e nuovi organismi per prevenire i contenziosi, quali il Collegio Consultivo Tecnico. Una rivoluzione avvenuta in poco tempo e per cui era necessario fare chiarezza». Non solo Semplificazioni e codice dei contratti, «è necessario – ha commentato Grassi – dare spazio anche al decreto Scuola e alla conseguente introduzione di commissari per l’edilizia scolastica; all’ampliamento dei poteri dei sindaci nelle decisioni per velocizzare i lavori pubblici e gli interventi nelle infrastrutture, come accaduto con il Ponte Morandi di Genova». Come evidenziato durante l’intervento, «il decreto Semplificazioni potrebbe rappresentare un’arma in più in questo momento così critico». 

E i dati del Consiglio Nazionale degli Ingegneri lo confermano, registrando un aumento dell’importo medio di aggiudicazione dei servizi di ingegneria e architettura – 165mila euro nel 2019 e 176mila nel 2020 – così come per gli importi medi dei liberi professionisti – da 45.200 passano a 53.500.

Fondamentale l’apporto all’incontro fornito da Filippo Romano, dirigente dell’Ufficio Vigilanza dell’Anac, e dai funzionari dello stesso Ufficio Cinzia Papi, Alex Di Staso e Giancarlo Santomartino, che hanno illustrato la norma e le interpretazioni fornite dall’Autorità Nazionale Anticorruzione. Durante il seminario è stato dato spazio anche ai compiti del Responsabile Unico del Procedimento e alla sua influenza sui tempi procedurali. «Si tratta di un tema attuale, che merita la massima attenzione – ha concluso il vice presidente dell’Ordine Rosario Grasso – gli ingegneri giocano e giocheranno un ruolo centrale nel comparto dei lavori pubblici, che saranno fondamentali per la ripresa economica del Paese».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA