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Spinelli a scuola, non bastano i blitz: il nostro reportage sul fenomeno

Carmen Greco

22 Febbraio 2017, 17:24

Il genitore: «Inizierei con una azione dimostrativa»

Piedi di piombo ma idee chiare. «In linea di massima - dice Rino Puleo, genitore, vicepresidente del Consiglio d’Istituto del liceo classico Cutelli - non sarei contrario, ma parlo a titolo personale, alla presenza dei cani antidroga a scuola. Secondo me sarebbe importante anche per dimostrare che lo Stato si interessa a queste problematiche e va proprio lì, al cuore del problema, ma mi muoverei per gradi, cioè comincerei con una sorta di azione dimostrativo- divulgativa».

 

Cioè?

«Farei sì venire le unità cinofile a scuola e “usare” i cani come viatico per parlare di questi argomenti ai ragazzi. Per quello che mi risulta al Cutelli non mi sembra che ci sia attività di spaccio, o almeno non credo. Per quello che è arrivato alle mie orecchie qualcuno è stato scoperto a farsi uno spinello di nascosto, ma mi sembrano casi del tutto marginali. Certo, se si dovesse accertare che non fosse sufficiente un’azione semplicemente dimostrativa, allora sarei il primo a proporre un’ispezione delle forze dell’ordine a scuola».

 

Altrimenti che strumenti avete per controllare?

«Per il Cutelli esiste da tempo una normativa antifumo, che, ovviamente, riguarda tutti i tipi di fumo, normativa per la quale abbiamo chiesto un’applicazione più severa un paio di mesi fa in sede di Consiglio d’istituto, insomma abbiamo deciso di dare un giro di vite sul fumo a scuola. In questo momento la regola che vige è che i prof. se dovessero vedere qualche ragazzo che fuma devono portarlo in presidenza e poi lì sarà la dirigente a decidere».