Alessandro Amaro è il nuovo presidente dell'Ordine degli Architetti PPC di Catania
"L’Ordine come casa di tutti gli iscritti”. Tra le priorità sul tavolo: il PUG di Catania, i concorsi di progettazione, i rapporti con Amministrazioni, altri Ordini, ANCE e Unict
CATANIA – Alessandro Amaro guiderà l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania per il quadriennio 2025-2029. Già presidente dal 2017 al 2021, Amaro è stato eletto nuovamente alla guida della categoria con un programma fondato su tre pilastri: esperienza, continuità e rinnovamento. Un ritorno che si carica di significato alla luce delle sfide attuali e delle nuove prospettive che attendono la professione. Al centro della visione del nuovo Consiglio – composto da Martina Arena, Marco Bertolone, Oriana Borinato, Riccardo Distefano, Melania Guarrera, Lorenzo La Mantia, Veronica Leone, Antonio Marano, Anna Polisano, Giuseppe Pulvirenti, Melania Salpietro, Cecilia Tosto, Andrea Toscano e Caterina Tiziana Torrisi - la volontà di rafforzare il ruolo dell’Ordine come riferimento concreto per tutti gli iscritti, un luogo di ascolto, confronto e azione, capace di tutelare la professione e valorizzare le diverse competenze del settore.
Durante l’insediamento del nuovo Consiglio (19 maggio 2025) il primo atto del presidente è stato quello di nominare le cariche istituzionali: il segretario Andrea Toscano; il tesoriere Cecilia Tosto; la vicepresidente vicario Veronica Leone. Questi gli obiettivi principali che hanno guidato il programma: promozione della qualità dell’architettura; rimodulazione della formazione continua; contrasto all’abusivismo professionale; attivazione di nuovi servizi richiesti dagli iscritti; creazione di una nuova piattaforma concorsi; supporto alla progettazione, anche attraverso la riorganizzazione del CoGA e il sostegno alla Fondazione. Grande attenzione sarà dedicata anche alle pari opportunità, alla valorizzazione delle diverse anime della professione (architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori) e al coinvolgimento diretto degli iscritti nelle decisioni e nelle attività promosse dall’Ordine. «Consapevole del valore sociale della professione e della sua incidenza sulla qualità della vita nei territori, il nuovo Consiglio si propone di alimentare il senso di appartenenza e collaborazione tra i professionisti – conclude Amaro - attraverso un linguaggio comune fatto di autorevolezza, pragmatismo e visione condivisa. Un Ordine sempre più vicino ai bisogni reali della categoria, capace di rispondere con competenza e tempestività alle sfide della contemporaneità.