Bce, Draghi:"Ripresa moderata ma stabile davanti incertezze"
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"La ripresa dell'eurozona continua a procedere a un ritmo moderato ma stabile" e "ha dimostrato un notevole resistenza agli sviluppi avversi e alle incertezze che derivano dall'ambiente globale". Così il presidente della Bce Mario Draghi all'Europarlamento, ricordando che "la disoccupazione nell'eurozona sta stabilmente diminuendo" e che "sin dall'inizio dell'anno l'inflazione nominale ha gradualmente ripreso spostandosi dal tasso negativo di -0,2 di febbraio allo 0,5 di ottobre". "Le nostre politiche monetarie da giugno 2014 sono state un fattore chiave dietro gli sviluppi positivi" dell'economia dell'eurozona, in particolare il Tltros, l'acquisto degli asset e i tassi bassi "hanno fortemente sostenuto la ripresa", ha aggiunto il presidente della Bce, sottolineando che "la trasmissione del nostro stimolo monetario alle condizioni di prestito delle banche è stato notevole". Secondo Draghi, anche le politiche fiscali devono sostenere la ripresa economica, pur rispettando le regole fiscali dell'Unione europea", dove "per esempio una composizione delle politiche fiscali più amica della crescita potrebbe spingere la crescita". Se da una parte "un settore finanziario competitivo è essenziale" per la crescita, dall'altra "abbiamo bisogno un'azione più decisa per aumentare il tasso di crescita potenziale". Il presidente dell'Eurotower ha sottolineato la necessità che acceleri sostanzialmente l'attuazione delle riforme. "L'attuazione delle riforme strutturali deve essere accelerata in modo sostanziale", e questo "riguarda in particolare le azioni delle politiche per aumentare la produttività e migliorare l'ambiente per le imprese", dice il presidente della Bce all'Europarlamento"Dobbiamo fare il miglior uso del ciclo annuale della governance economica assicurando che le raccomandazioni, incluse quelle per l'eurozona, siano realmente prese in conto ed efficacemente attuate". Scarsa crescita nella zona euro, geograficamente non uniforme, i tassi di inflazione bassi e la mancanza di investimenti nell'economia reale, nel contesto dell'uscita del Regno Unito dall'Ue e dell'incertezza nelle prospettive economiche: sono i temi al centro del dibattito di questo pomeriggio fra i membri del Parlamento europeo e Draghi. I deputati si dicono preoccupati che la politica della Bce non stia incentivando le banche, che ricevono liquidità da parte della Banca centrale, a effettuare prestiti all'economia reale, poiché consente loro di prendere in prestito denaro a tassi negativi senza aumentare i loro prestiti alle imprese e alle famiglie nell'area dell'euro. Per migliorare l'efficacia della politica monetaria unica, si chiede che l'Unione bancaria europea sia attuata pienamente e che si proseguano i lavori per l'Unione dei mercati dei capitali.