"Dubbi su Bucha", al Parlamento europeo è scontro Picierno-Donato
La parlamentare no-vax Francesca Donato, uscita dalla Lega lo scorso settembre, dall’inizio della guerra in Ucraina si è schierata contro le mosse di Nato e Ue.
STRASBURGO - «Sulla veridicità dei fatti di Bucha ci sono forti dubbi, serve un’inchiesta indipendente». La no-vax Francesca Donato, uscita dalla Lega lo scorso settembre, dall’inizio della guerra in Ucraina ha cambiato il terreno delle sue battaglie, schierandosi contro le mosse di Nato e Ue. E intervenendo alla plenaria a Strasburgo, ha parlato senza fronzoli accusando, tra l’altro, l’Ucraina di essere un «Paese non democratico». A Strasburgo è sceso il gelo e, a intervento finito, la vicepresidente del Parlamento Pina Picierno, che facevi le veci di Roberta Metsola, ha sbottato: «Quest’Aula non può in alcun modo diventare megafono di posizioni che non sono assolutamente accettabili».
L’ex leghista, nel suo intervento, ha criticato le sanzioni anti-russe e ha spiegato che «esigere il ritiro incondizionato della Russia è puro e velleitario esercizio verbale». Ma è sulla messa in discussione dei massacri di Bucha che si è scagliata l'ira di Picierno. «Quest’aula non è equidistante: c'è un aggressore, che è Putin, e c'è un aggredito, che sono i cittadini ucraini», ha scandito l’eurodeputata Dem.
In aula è scattato il j'accuse dei partiti europeisti al Rassemblement National, all’Afd e anche alla Lega. «Salvini e Le Pen dicano 'su Putin abbiamo sbagliatò e spezzino ogni legame con la Russia», ha attaccato il Dem Piefrancesco Majorino. «Non accettiamo lezioni da chi, come il Pd, è alleato del partito di Schroeder o dal M5S, amico di Pechino e Caracas», ha replicato Marco Dreosto assicurando il posizionamento atlantista della Lega.
Sui social, nel frattempo, si scatenava il dibattito sullo scontro tra Picierno e Donato, con Pd e Iv che applaudivano la prima. Mentre la seconda, sempre su twitter, non ha gettato acqua sul fuoco. «Onorevole, lei nel ruolo di presidente non può negare la libertà di espressione di un deputato nel corso del dibattito, né tantomeno distorcerne il contenuto», ha scritto Donato rivolta a Picierno, cercando l’ultima parola.