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Iran e Israele, dalla guerra alla tregua in poche ore (con la supervisione di Trump e del Qatar)

La diplomazia prende il sopravvento sulle armi. Ora la stabilizzazione

Redazione La Sicilia

24 Giugno 2025, 19:18

Iran e Israele, dalla guerra alla tregua in poche ore (con la supervisione di Trump e del Qatar)

La giornata che potrebbe cambiare il corso dello scontro in Medio Oriente è iniziata lunedì nella prima serata, tra il rombo di un F-15 americano decollato più che tempestivamente e l’eco di un’esplosione: poco dopo le 20, ora di Doha, un razzo ha colpito la zona perimetrale della base americana di Al Udeid, in Qatar, la più grande nella regione. Nessun ferito, gli altri 13 missili lanciati da Teheran intercettati. Era la ritorsione ai raid americani contro i tre siti nucleari iraniani. Ma è stata solo una risposta simbolica, ben coreografata, concordata col Qatar e preavvisando Washington. Un modo per salvare la faccia, alzando il tono ma non ancora il volume.

La telefonata

Poco dopo, dalla Situation Room della Casa Bianca, Donald Trump alza il telefono. Al suo fianco c'è J.D. Vance, il giovane e ambizioso vicepresidente che in queste settimane è diventato uno dei più fidati consiglieri sulla crisi mediorientale, insieme al segretario di Stato Marco Rubio e all’inviato Steve Witkoff. Dall’altra parte della linea, l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani. È una telefonata breve ma intensa. Il commander in chief vuole un canale diretto, rapido, riservato. Ha già in mano il via libera di Israele ma Doha deve fare da ponte tra Washington e Teheran, sfruttando la sua ambigua ma efficace neutralità.

Il messaggio all'Iran

Il messaggio è netto: gli Usa non intendono lanciare nuovi attacchi, ma l’Iran deve scendere a più miti consigli e accettare una de-escalation reciproca, non dichiarata, ma concreta. Il ministro degli Esteri qatariota, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, convoca d’urgenza l'ambasciatore iraniano. A Ginevra, dove gli Usa mantengono un canale di contatto segreto con Teheran, i messaggi si incrociano. Per ore, però, da parte iraniana regna il silenzio. Ma poi il segnale arriva: l’ufficio della Guida Suprema fa trapelare che Khamenei ha dato il suo via libera. Nessuna ritirata, ma una pausa. Le prime conferme arrivano dalle emittenti iraniane: i toni si abbassano, le parole "rappresaglia" e "martirio" scompaiono dai titoli. Un generale dei pasdaran parla di «difesa completata».

I post di Trump

Trump comincia a postare su Truth, tre ore circa dopo il contrattacco iraniano, che definisce una «risposta debole», «contrastata efficacemente», e mette in imbarazzo Teheran ringraziandola «per averci avvisato anticipatamente». «Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l’armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso», scrive. Due minuti dopo ringrazia l’emiro del Qatar «per tutto quello che ha fatto per cercare la pace nella regione». Nessuno sa ancora esattamente cosa abbia fatto. «Congratulazioni mondo, è tempo per la pace», posta a ruota.

Passano altre due ore e Trump annuncia al mondo un cessate il fuoco tra Israele e Iran come preludio di una pace che metterà fine a quella che battezza «la guerra dei 12 giorni». Una giornata cominciata tra sirene e paura si è chiusa con una tregua a sorpresa. Il Qatar, ancora una volta, si conferma mediatore dietro le quinte. E Trump, tra un raid e un post, si prende il merito di una pace, pur se fragile.

Iran riapre spazio aereo

Lo spazio aereo iraniano è stato riaperto dopo il cessate il fuoco con Israele in seguito a 12 giorni di combattimenti e l’intervento degli Stati Uniti, scrive FlightRadar24, il sito per il monitoraggio del traffico aereo internazionale. I voli internazionali possono ora atterrare e decollare dall’aeroporto di Teheran senza bisogno di una autorizzazione.

Da Teheran toni concilianti

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato che il suo Paese non vuole acquisire armi nucleari, ma continuerà a difendere i suoi «diritti legittimi» nell’uso pacifico dell’energia nucleare. Pezeshkian, durante una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed, ha detto che Israele e Usa «non possono imporre aspirazioni ingiuste con la forza». «Ci aspettiamo che spieghiate loro, nei vostri rapporti con gli Stati Uniti - ha proseguito -, che la Repubblica Islamica dell’Iran sta solo cercando di affermare i suoi diritti legittimi».
L’Iran - ha aggiunto - «non ha mai cercato di acquisire armi nucleari e non lo fa adesso», ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Irna, aggiungendo che l'Iran era «pronto a risolvere le questioni… al tavolo dei negoziati».

Trump a Iran

«Non avranno l’arricchimento e non avranno un’arma nucleare» ha ribadito Donald Trump parlando dell’Iran a bordo dell’Air Force One. «E sanno che diventeranno una grande nazione commerciale. Sapete, sono ottimi commercianti e diventeranno una grande nazione commerciale. E hanno molto petrolio», ha aggiunto.