Rutte su obiettivo raggiunto del 5% del Pil per difesa alleati Nato: «Se non fosse stato per Trump...»
L'intervento al vertice dell’Alleanza Atlantica, a L’Aia del segretario generale della Nato
Il segretario generale della Nato Mark Rutte difende il messaggio che ha inviato al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, messaggio che lo stesso presidente americano ha pubblicato sui social e che gli ha attirato critiche perché giudicato eccessivamente adulatorio.
Che il tono di un messaggio piaccia o meno, dice Rutte, "è una questione di gusti", ma, ribadisce, se non ci fosse stato il presidente degli Usa Donald Trump, l’impegno ad arrivare a spendere il 5% del Pil entro il 2035 non sarebbe mai stato concordato dagli alleati, quindi "credo che si meriti tutte le lodi" che ha ricevuto.
Rutte, che ha studiato Storia a Leida, ricorda che "lo chiedeva già il presidente Dwight Eisenhower, negli anni Cinquanta, che gli europei spendessero nella difesa quanto gli americani. Gli Usa lo chiedono da oltre sessant'anni e ora lo faremo", conclude.
Con la dichiarazione dell’Aja, "gli alleati insieme hanno posto le fondamenta per una Nato più forte, più equa e più letale. La Nato ha concordato il piano di investimenti, che sosterrà un salto quantico nella nostra difesa collettiva", afferma ancora il segretario generale della Nato.
Per Rutte, "tutto questo è cruciale: significa che, quali che siano le sfide che abbiamo davanti, che arrivino dalla Russia, dal terrorismo, dai cyberattacchi, dal sabotaggio o dalla concorrenza strategica, questa alleanza è e resterà in grado di difendere ogni centimetro quadrato di territorio alleato e di assicurare che un miliardo di persone vivano nella sicurezza e nella libertà".