tecnologia
06 Dicembre 2025 - 13:32
Oltre un editore italiano su quattro (27,7%) è stato contattato per concedere in licenza i contenuti delle proprie opere alle aziende che sviluppano Large Language Models, i sistemi di intelligenza artificiale capaci di comprendere e generare linguaggio naturale, come ChatGPT, Gemini o Claude.
Prevale tuttavia la cautela: solo il 3,7% ha già firmato uno o più accordi di licenza, mentre il 37% ha escluso questa possibilità e il 59,3% sta ancora valutando.
I dati emergono dalla prima indagine sistematica condotta in Italia sull’impiego dell’IA nelle case editrici, presentata oggi a Più Libri Più Liberi durante l’incontro “L’intelligenza artificiale in casa editrice: per fare cosa?”.
Tre editori su quattro (75,3%) dichiarano di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale. L’adozione cresce con le dimensioni aziendali:
Tra gli utilizzatori, le principali applicazioni dell’IA sono:
Inoltre, il 17,8% la adotta per sviluppare nuovi prodotti e servizi: tra questi figurano software educativi interattivi (impiegati dalla metà degli editori scolastici) e servizi o applicazioni su banche dati (coinvolgono il 33% degli editori professionali).
Sul fronte delle criticità percepite per il futuro, le principali segnalazioni sono:
All’indagine hanno partecipato 97 editori, per un totale di 184 marchi editoriali.
“Lo sviluppo delle IA ci vede impegnati prima di tutto accanto ai nostri partner europei per ottenere una legislazione chiara ed efficace a tutela del diritto d’autore, ma al contempo monitoriamo l’adozione di strumenti di IA da parte delle imprese per sostenerle in questo processo” ha commentato Innocenzo Cipolletta.
“Il gap a sfavore degli editori più piccoli ci conferma che sono necessarie politiche industriali pubbliche che permettano a tutti di cogliere le opportunità delle nuove tecnologie, anche a chi ha risorse economiche limitate”.
“Gli strumenti di IA sono entrati diffusamente nei flussi di lavoro delle case editrici a più livelli” ha spiegato Andrea Angiolini. “Come associazione supportiamo tutti gli editori in questo momento di forte innovazione, fornendo innanzitutto la formazione necessaria per cogliere le opportunità delle nuove tecnologie evitando i rischi collegati a un’adozione acritica”.
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